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L’ipertensione arteriosa o pressione alta

Il cuore contraendosi esercita una pressione, chiamata pressione arteriosa sistolica (o pressione massima), necessaria ad immettere e a far scorrere il sangue in vasi sanguigni denominati arterie, attraverso le quali vengono distribuiti ossigeno e sostanze nutritive a tutte le cellule dell’organismo. Dopo ogni contrazione il cuore si rilassa e la pressione si riduce raggiungendo un valore minimo definito pressione arteriosa diastolica (o pressione minima).

Quando il lume (l’ampiezza) delle arterie diminuisce a causa della presenza di placche aterosclerotiche, formate da depositi di grassi (lipidi e colesterolo), il cuore deve esercitare una forza maggiore per far scorrere il sangue nei vasi sanguigni e, di conseguenza, i valori della pressione arteriosa possono salire al di sopra della norma.

Secondo le nuove linee guida dell’European Society of Cardiology (ESC) e dell’European Society of Hypertension (ESH) si considera ottimale una pressione sistolica inferiore a 120 mmHg e una pressione diastolica inferiore a 80 mmHg, normale una pressione sistolica tra 120-129 mmHg e una diastolica tra 80-84 mmHg e normale-alta una pressione sistolica tra 130-139 mmHg e distolica tra 85-89 mmHg.

Si parla quindi di pressione arteriosa elevata (ipertensione arteriosa) quando misurazioni effettuate ad entrambe le braccia, più volte consecutive e in giorni differenti, evidenzino valori superiori a 140mmHg per la pressione sistolica (massima) e/o a 90mmHg per la pressione diastolica (minima)

La pressione arteriosa elevata, scoperta per caso e in assenza di disturbi, deve essere inizialmente tenuta sotto controllo misurandola almeno due volte al giorno e modificando lo stile di vita (alimentazione corretta, esercizio fisico regolare, abolizione dell’abitudine al fumo) per almeno 6 mesi .

In Italia il 50% degli uomini e il 40% delle donne nella fascia di età 35-74 anni soffre di pressione alta (ipertensione arteriosa). È consigliabile, quindi, che tutte le persone adulte misurino la pressione arteriosa almeno una volta ogni tre-cinque anni.

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