Intervista alla scrittrice Jane Rose Caruso sul romanzo “Il quartiere dei ciliegi in fiore. Le piccole felicità”
In un luogo e tempo indefinito la signora Tsuki Mio vive la sua vita all’insegna di una confortante routine fatta di piccole cose. Ogni mattina si sveglia, beve il solito bicchiere d’acqua, lavora a maglia e fa il giro del suo quartiere.
Il quartiere dei ciliegi in fiore è un mondo brulicante dove trovano rifugio tante esistenze, anime colorate che si incontrano e condividono gioie e dolori. I ciliegi diventano guida e conforto, invito alla costante rinascita e fonte di piccole felicità.
Ogni fiore è una promessa. Così, in fondo a ogni strada si nasconde la magia della forza e del coraggio di coltivare la speranza. Nulla resta incompiuto, perché ogni petalo che si stacca dal ramo è un pezzo di vita che trova il suo posto lungo la strada della felicità.
JANE ROSE CARUSO vive a Beltory, autrice di romanzi up-lit e fiabe per bambini. Ex libraia, con studi in Giurisprudenza, nel 2011 ha fondato La Fenice Book, blog letterario. Oggi si occupa di creazioni digitali e social. Direttrice di tre collane editoriali. Vive con il marito, i figli e due cani in una casa in campagna, sulla cima di una collina, immersa nel verde. Ama la natura e il suo fiore preferito è la lavanda. Beve tante tazze di tè, si diverte a scrivere fiabe insieme a suo figlio immaginando di vivere su una nuvola di panna.
È autrice della serie Miss Garnette Catharine Book Cooking, composta da quattro volumi principali, due novelle, un’agenda giornaliera e l’erbario delle emozioni. Serie tradotta in inglese dalla Vintage Editore.
Nuovo progetto della serie: Tè, biscotti e bauli scritto a quattro mani con l’autrice Lisa Bresciani, Miss Book a Casa Glicine. Due novelle della serie “Coutry Conerville alla ricerca di se stessi”, dove tratta i tema della perdita, rinascita, malattia e bullismo: Il Sentiero delle Lucciole e Natale a Conerville.
Ha pubblicato un libro interattivo Back to the ’90 per tornare indietro nel tempo.
Per bambini ha pubblicato la serie di albi illustrati Le fiabe della Buonanotte, di cui sono usciti: Bert il topino e il mal di pancia al lampone, La magica notte di polvere stellata, Red il pettigiallo, Bert & Poddy e la grande festa d’estate e La fata della luna (questi ultimi due illustrati dalla bravissima Chiara Vincenzi).
Una fiaba natalizia che dona sani principi ai bambini: Carotina e la magia del Natale.
Ha intrapreso un progetto con Tomolo Edizioni. “Fiabe da borsetta” di cui sono usciti i primi tre volumi: Il Natale degli agrifogli, la lumachina della zucca, un riccio come una castagna.
Uno degli ultimi libri è ispirato al Giappone, Il quartiere dei ciliegi in fiore. Per More Stories è uscita la novella natalizia La cioccolateria in Muffin Street e lo spin-off Una cioccolata per Ophelia. Infine ha pubblicato con Sàga Edizioni, L’erborista delle anime dimenticate. Ha partecipato con i suoi racconti a diverse antologie: Un Battito di Cuore (Darcy Edizioni) e Halloween stories (Segreti in Giallo).
Buongiorno Jane Rose e grazie per voler condividere con noi alcuni approfondimenti sul tuo libro Il quartiere dei ciliegi in fiore. Come è nata la passione per la scrittura e quali sono le tue abitudini da scrittrice?
“Ciao a Tutti e grazie per la tua disponibilità. Io sono Jane Rose Caruso, scrittrice di romanzi Up-lit e Fiabe.
La mia passione nasce non troppi anni fa, in un momento di angoscia e delusione. Ho iniziato a scrivere di una vecchietta Miss Book e della sua Beltory, ho inserito nella storia tutti personaggi reali per non pensare e sdrammatizzare la realtà. Così è nato un mondo meraviglioso, fatto di tazze di tè e cottage con campi di camomilla e lavanda. Un luogo dove non tutti arrivano ma chi ci arriva riesce sempre a risolvere i problemi, anche grazie a questa donna che con il tempo è riuscita a superare le sue paure.
Dopodiché la mia scrittura si è evoluta ed è cresciuta sempre di più, i lettori volevano leggere ancora e ancora…
Purtroppo con due bambini piccoli e il lavoro non è sempre semplice scrivere, mi ritaglio dei momenti ma è davvero complicato quindi cerco di scrivere quando posso, anche se a volte non si ha sempre l’ispirazione.
La scrittura e le idee però mi vengono all’improvviso e io devo farle esplodere su carta prima o poi!”
Ne Il giardino dei ciliegi in fiore ci si immerge in un’ambientazione particolare e magica: perché hai scelto di ispirarti al Giappone?
“Il Giappone è una terra che amo profondamente, con valori e storie particolari che lasciano il segno. Io volevo mescolare un po’ la bellezza di queste terre con alcuni piccoli particolari della nostra terra raccontando una storia unica che dia forza a chi la legge.
La Signora Tsuki è una donna unica perché ha in sé un fardello.”
Quali temi hai voluto proporre al lettore attraverso la figura e la storia della signora Tsuki?
“Ci sono molti temi importanti e profondi nella storia. La maturità di una persona, la malattia, la routine, il non avere figli o l’averne, l’alcolismo, la solitudine, la bellezza delle piccole cose. Tutti temi a me cari che in ogni romanzo cerco di far emergere.
Ognuno di noi dovrebbe essere grato per ogni piccola scintilla di vita anche se a volte è difficile trovare il lato buono delle cose.”
Ho trovato di particolare interesse la riflessione sull’unicità che contraddistingue ciascuno di noi: quale messaggio possiamo cogliere dal libro attraverso i numerosi personaggi incontrati?
“Ho voluto fare un piccolo viaggio con la Signora Tsuki e raccontare come un piccolo quartiere sia fonte di vita, paure e angosce.
Lei attraverso la sua routine regala gioie, passo dopo passo, spinta dai fiori di ciliegio riesce a regalare un attimo di tranquillità.
I personaggi sono variegati e molteplici. Ognuno ha una passione ed è proprio questa che li rende liberi e vivi.
Fare ciò che ci piace e ci fa stare bene è sempre una regola fondamentale.”
Hai scritto, “spesso non ci si accorge del bello delle cose che ci circondano”. Quale è il segreto per scovare e amare le proprie piccole felicità?
“Basta guardare in profondità. Semplicemente i piccoli gesti: un abbraccio, un bacio, anche un sorriso possono sembrare banali ma non lo sono affatto.
Nella realtà di oggi c’è sempre un gran via vai e molti a volte non si accorgono delle persone che hanno al loro fianco. Dovremmo fermarci a pensare, osservare e abbracciare di più.
La vita è un percorso davvero molto bello se si vede nella giusta prospettiva, anche se a volte è difficile.”
A chi consiglieresti questa lettura?
“Io consiglio i miei libri a tutti anche le fiabe, so che non sono storie come tutte le altre e a volte non potrebbero piacere ma sono felice che rimangano sempre nel cuore, in un modo o nell’altro.
Tutte le età hanno un dono. Leggere è uno dei più grandi valori che abbiamo.”
Sei un’autrice creativa, hai pubblicato opere molto diverse fra loro. Il quartiere dei ciliegi in fiore: le piccole felicità in cosa somiglia e si distingue dagli altri tuoi scritti?
“Si mi piace spaziare, mi vengono le idee e scrivo. Mi focalizzo molto sui romanzi uplit e fiabe ma i miei generi sono davvero molti, perché all’interno dei miei romanzi metto sempre parecchie cose.
Da principio ho cercato di non focalizzarmi su un genere specifico ma creare qualcosa di unico nel panorama editoriale.
La mia scrittura doveva essere riconoscibile.”
Momento spoiler: a quando la prossima pubblicazione?
“A breve, una fiaba con Tomolo Edizioni. Nasceranno presto le fate di Fairy Maple, ci ho lavorato in estate e spero prima di Natale di poterle concedere ai miei lettori.
Poi sono in stesura con un romanzo per l’anno prossimo, spero prima di un evento a cui presenzierò.”