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“Beatrix”: l’horror d’exploitation di Dakota Williams, una lettura che non lascia indifferenti

I segreti dell’antico monastero di Valle Christi stanno per essere svelati. Beatrice, monaca di clausura dell’ordine delle clarisse, viene sequestrata e imprigionata in un bunker sotterraneo da un criminale con devianze parafiliache. Ma non sarà il solo da cui la giovane donna dovrà difendersi. Tradimenti, menzogne, uccisioni, violenze e sevizie la trascineranno dinanzi a un destino dal quale non potrà fuggire.
La fede, spesso, è l’unica cosa da cui bisogna difendersi.

Dakota Williams è lo pseudonimo di un’autrice di origine italiana. Il suo stile di scrittura, inusuale e particolarmente descrittivo, raccoglie sfumature noir, thriller, horror, erotiche, storiche e sentimentali che la rendono una delle poche autrici di genere hard boiled ed exploitation in Italia. BEATRIX è la sfida nuova, di natura rude e violenta con risvolti paranormali, alla quale l’autrice si affaccia mantenendo in modo straordinario il suo tratto distintivo. Riconoscibile in ogni pagina. Dakota è parte dei personaggi di cui scrive e ogni personaggio fa parte di lei. Riflette, si esprime, ama e odia come farebbero loro. Racchiude dentro di sé almeno dieci personalità, mille sfumature gotiche e cento caratteri enigmatici. Tutti irragionevolmente coerenti.

Come è nata l’idea di scrivere un horror e in particolare la storia di BEATRIX?

“Ho sempre amato la suspense, nei libri e nel cinema. BEATRIX è arrivata una sera di inverno. La mattina successiva, mi sono svegliata con l’immagine della prima di copertina fissa nella mente: il sangue in scesa su uno sfondo bianco. Un titolo in stampatello maiuscolo: BEATRIX, non Beatrice. La cosa non quadrava. Perché un nome anglosassone, quando ho scelto di scrivere in lingua italiana e ambientare i miei romanzi in Italia? Non sono riuscita a comprenderne il senso fino al capitolo 30, l’ultimo. Beatrice mi ha guidata in una vita parallela fatta di amore, odio, vendetta, paura, sospetto, sofferenza, erotismo e atrocità, scegliendone ogni passaggio. Io ero la penna, lei il timone. Mi sono messa da parte e le ho dato voce, a volte contro la mia stessa volontà. Il mondo femminile ha questo potere, ha questa straordinaria potenzialità.”

Ci parli della protagonista suor Beatrice

“È una comunissima donna. Compie azioni, ne subisce le conseguenze. Inesperta, si affaccia alla crudeltà della vita, ai tradimenti di coloro che le stanno accanto, alle perversioni inaspettate di chi è trattenuto con forza in un destino che non gli appartiene. Nel corso del romanzo, Beatrice cambia indole e attitudine persino nei confronti di se stessa. Trasforma il suo stato interiore in qualcosa di nuovo, di terribile. La protagonista rappresenta, nelle sue infinite sfaccettature, ogni donna su questo pianeta. Il romanzo è la sintesi della povertà, dell’inganno e della finzione che rende fragili gli esseri umani. Donne e uomini: prede, predatrici e predatori. Bambini e animali: le uniche vere vittime.”

Il libro è contraddistinto da una narrazione accesa, espressa dal linguaggio usato, dai rimandi alla violenza, uccisioni, segreti. Cosa c’è dietro questa scelta e cosa ha voluto trasmettere?

“Non è stata una scelta e non desidero trasmettere messaggi, eccetto la consapevolezza di essere destinati a soccombere alle gioie e alle crudeltà della vita. Quando inizio uno scritto, non so mai dove esso mi condurrà o come si concluderà. In verità, non ne conosco neppure l’inizio o la trama. La storia nasce, si sviluppa, prende forma e matura con me. Con le emozioni e i sentimenti del momento. Immagino un titolo, un argomento. Tutto qui. Il resto viene plasmato dai personaggi che ne fanno parte. Essi decidono il proprio nome, il proprio carattere. Scelgono la propria strada, i pericoli a cui andranno incontro, gli amori, le separazioni e, soprattutto, il proprio rapporto con la morte. Hanno carta bianca, io esprimo solo la loro voglia di vivere in un mondo parallelo e immateriale. Loro esistono. Io esisto. I lettori esistono. Al momento della lettura dei miei romanzi, si genera una interazione. Il pubblico entra in contatto con me, con loro, e la finzione diventa reale.”

La trama del libro è molto articolata, cosa può aspettarsi il lettore?

“Sconcerto, irrazionale. Passione, ardente. Terrore, sottile. Incertezza, assoluta e permanente. Paura, irresistibile. Conflittualità con la morte, bramata.”

Ha scritto: “la passione è l’arma più potente di questo mondo”: quale messaggio emerge dal romanzo ?

“Credo che nessun essere umano debba avere la presunzione di poter insegnare qualcosa ai propri simili. Nessuna dottrina, nessun messaggio, nessuna lezione, nessun giudizio. I messaggi dei romanzi per adulti sono inutili e futili, spesso inappropriati e scontati. Io racconto semplicemente la realtà dell’esistenza, così come ci viene dato scoprire: concreta e ingiusta. Il resto, sta al pubblico. Ognuno elabora la lettura in modo differente e la assimila dentro di sé per quanto la vita abbia potuto concedere. Molti si riconoscono, altri no. Alcuni accolgono, qualcuno rifiuta. Vi è una elaborazione personale in ogni pagina letta, in ogni riga, in ogni parola.

Quando l’autore pubblica un romanzo, questo si dissolve e mai tornerà indietro per come era stato creato. È difficile per noi scrittori, ma è una condizione prevista e immutabile. Quando i lettori raccontano come hanno immaginato i personaggi e gli ambienti dei miei libri, spesso, ciò non collima con quanto io ho vissuto durante la scrittura. Tutto quello che posso fare è prendere atto della magia della mente e della sua meravigliosa facoltà di alterare quanto realizzato. La trasformazione, la metamorfosi, il cambiamento si concretizzano e si evolvono in energia. L’energia diviene passione. La passione manipola ogni forza in movimento e genera eredi capaci di opere straordinarie e terribili. La passione è l’arma più potente di questo mondo, sì. Soprattutto nel male.”

A chi consiglierebbe la lettura di BEATRIX e a chi invece la sconsiglierebbe?

“BEATRIX è un horror di genere exploitation. Si consiglia la lettura a un pubblico adulto: un pubblico capace di comprendere che la fantasia non è realtà e, tantomeno, mai potrà diventare tale. Così anche i suoi personaggi, le azioni, i dialoghi e i pensieri degli stessi sono parte caratterizzante della storia. Si tratta di un romanzo horror, con sfumature erotiche e blasfeme. Un libro difficile, uno scritto rude e violento. Chi non accetta o respinge la libertà di scrittura, chi rifiuta la libertà di pensiero dei personaggi, chi si rende parte di un fanatismo ossessivo di qualsiasi genere (incluso quello estremista) è pregato, davvero, di non leggere questo romanzo. A coloro i quali si sentiranno colpiti, feriti, oltraggiati da quanto scritto nell’opera chiedo scusa. Ma la libertà, in qualsiasi forma, è l’unico diritto che questa vita non ci ha tolto e, come tale, non smetterò mai di applicarlo nelle mie opere. Chi non vuole leggere, non legga. Chi non vuole aprire la mente, rimanga prigioniero del proprio oscuro mondo. Credo che, in fin dei conti, il giudizio di queste persone non sia così importante. E non deve esserlo per nessuno.”

Ha scritto libri di vario genere: quale sente più suo e quali sono le tematiche che rappresentano la sua narrativa?

“I miei romanzi sono i miei figli. Come una madre, attenta e protettiva, non ho una preferenza. Ogni scritto e ogni personaggio è amato e rispettato per la sua indole e la sua condotta. Persino i crudeli antagonisti sono da me compresi, poiché il male è in ognuno di noi in perfetto equilibrio con il bene. Non si tratta di ossessione per la patologia o per il gotico, nonostante i miei studi accademici mi condizionino molto, ma della semplice connessione e mediazione con la struggente armonia cosmica che rilascia flussi e ricordi di un passato ancestrale ricondotto, rigenerato e rinnovato in ogni vivente.”

Pensa di scrivere nuovi romanzi horror o sta lavorando ad altri progetti letterari?

“Ho progetti per i prossimi quarant’anni di vita, ove la scrittura non stagnerà nella pubblicazione ma esulerà in parte nella cinematografia. Racconti, romanzi, saghe che attenderanno il tempo necessario di essere partoriti. La mia indole è incostante e sono convinta che sia lo scritto a cercare me e non il contrario. Una storia che brama di vivere verrà a cercarmi e un mattino mi sveglierò con la prima di copertina in mente, come per BEATRIX, pronta a iniziare un nuovo capitolo. Qualunque esso sia. Io sono pronta. Spero lo siate anche voi.”

Per visitare il sito della scrittrice Dakota Williams www.dakotawilliamswriter.com

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