Salute mentale, Progetto MORe: E’ emergenza risorse, serve investire 1,9 mld
talia tra ultimi in Europa per quota sepesa sanitaria dedicata a settore
Ecco allora che 1,9 miliardi aggiuntivi in tre anni, secondo le analisi dello studio, dovrebbero andare a colmare le necessità del settore, attuali e in prospettiva, in termini di: aumento del 47,2% del personale sanitario dedicato, per 1 miliardo di euro di investimento; aumento del 50% delle campagne di sensibilizzazione, per un investimento di circa 1 milione euro; aumento degli investimenti in corsi di aggiornamento per i clinici del 30%, ovvero di oltre 4 milioni di euro e incremento del 10% del numero degli esami di approfondimento per un investimento di circa 20 milioni di euro. E ancora incremento delle risorse dedicate per gli interventi psicoterapici e psicoeducativi, prevedendo circa 500 milioni di euro, e adeguamento dei trattamenti farmacologici, prevedendo un investimento futuro di oltre 250 milioni di euro; investimento di circa 100 milioni di euro solo per sostenere i costi di gestione per un adeguamento del numero delle strutture dedicate (es. Csm/Cps, Cs, Sr, ambulatori dedicati) e dei posti letto nei Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc). Infine aumento del numero di visite erogate in telemedicina del 30%, prevedendo un investimento di 3 milioni di euro.
“Lo studio ci consegna una fotografia amara della situazione di disagio in cui verte il settore della salute mentale nel nostro Paese, dove il gap con le altre realtà internazionali è purtroppo evidente. Anche nell’ambito della salute mentale, così come per altri capitoli della spesa sanitaria, sarebbe opportuno un ripensamento della spesa, considerando le risorse impiegate in un’ottica di investimento, di costi evitati e di migliore qualità di vita della popolazione e non come mero costo per il sistema- ha commentato Monica Gibellini, direttore Government Affairs, Policy & Patient Engagement di Janssen Italia- Come Janssen siamo sempre pronti a dialogare con la società scientifica, le Istituzioni e le Associazioni pazienti per trovare partnership e soluzioni che consentano di sostenere l’innovazione e la corretta informazione mantenendo al centro della nostra mission il benessere del paziente”.
‘Questo- ha continuato Costantini- perché la salute mentale è direttamente correlata non solo all’aspettativa di vita, ai tassi di morte e suicidi e alla disabilità, ma anche alla produttività, all’assenteismo e al turnover. I suoi impatti, dunque, sono non solo sanitari, ma anche sociali ed economici- ha dichiarato Elisa Costantini, partner, Life Science & Healthcare di Deloitte Consulting- In questo contesto, Deloitte ha supportato Janssen, azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, nel disegno e sviluppo di una progettualità di partnership pubblico-privato volta a quantificare le risorse da incrementare nell’area salute mentale e le aree prioritarie su cui investire. Abbiamo individuato la necessità di incrementare gli investimenti di almeno 1,9 miliardi di euro in tre anni per sopperire alla carenza di personale sociosanitario (circa 1 miliardo di euro), per adeguare la spesa necessaria per trattamenti farmacologici e non (oltre 750 milioni di euro), per formare tramite i corsi di aggiornamento i clinici ed informare i cittadini (circa 24 milioni di euro), per adeguare le strutture di assistenza preesistenti (circa 100 milioni di neuro) e per aumentare l’utilizzo della telemedicina (circa 3 milioni di euro). Ci auspichiamo che le evidenze ed i risultati del Progetto MORe possano essere utilizzati dalle istituzioni preposte e dalla politica come punto di partenza per un rifinanziamento della spesa ed un miglioramento della presa in carico e cura dei pazienti con disturbi mentali”.