SAN POLO DEI CAVALIERI – ROMA – “Non posso come sacerdote, né come cristiano, non avere conforto dalle parole del profeta Geremia quando fa riferimento a Rachele rivolgendosi agli Israeliti in esilio per consolarli.” Inizia con queste parole un accorato appello che il parroco di San Polo dei Cavalieri storico borgo situato nell’hinterland tiburtino, interviene nel merito del grave conflitto in medioriente:
Dio per mezzo del profeta, con parole piene di commozione, accoglie il pianto di Rachele è dà speranza: Così dice il Signore:
«Una voce si ode a Rama, un lamento e un pianto amaro: Rachele piange i suoi figli, e non vuole essere consolata per i suoi figli, perché non sono più» (Ger 31,15).
Sono profondamente commosso, ed esprimo un sentimento di sgomento e dolore per quanto sta accadendo in Israele in questi giorni. È difficile trovare parole adeguate di fronte a tali tragedie. Il riferimento al profeta Geremia e alla profezia su Rachele, aggiunge un significato profondo.
La situazione in Israele, richiede una riflessione profonda sulla lotta tra il bene e il male che permea la storia umana.
A noi come cristiani spetta nutrire la speranza.
Le veglie di preghiera e la solidarietà che si stanno organizzando, sono segni tangibili di come la comunità si unisce per cercare conforto e trovare forza nell’ unità.
Preghiamo insieme, affinché la speranza e la pace possano prevalere, portando conforto a coloro che soffrono in questo momento così difficile.
Che la nostra fede e la nostra dedizione, possano essere una fonte di luce e supporto, per coloro che cercano conforto.
Pertanto invito tutti martedì 17 ottobre 2023, alle ore 16.30 all’ Adorazione Eucaristica e alla Celebrazione della Santa Messa che attraverso il nostro vescovo Mauro, ci giunge come richiesta solidale dalla Conferenza Episcopale Italiana.”