Roma – La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime l’intesa e rappresenta la necessità di rifinanziare il fondo istituito con l’articolo 1, comma 330 della Legge n. 178 del 30 dicembre del 2020 (Legge di Bilancio 2021) per il triennio 2024-2026 stanziando ulteriori 15 milioni complessivi al fine di continuare a investire in questa direzione così da consolidare e ampliare l’offerta di servizi per le persone con disturbo neurocognitivo, garantendo una presa in carico riabilitativa continuativa e di qualità e raggiungendo, quindi, un maggior numero di cittadini che ne possono beneficiare”.
L’ultima seduta della Conferenza Stato Regioni ha dato il via libera alla proroga dei termini per poter accedere al fondo per l’Alzheimer e le demenze: come stabilito nel decreto del 23 dicembre 2021 infatti, per accedere al fondo di 4.700.000 euro, le Regioni avrebbero dovuto presentare una relazione sulle attivita’ svolte e la rendicontazione che attesta le spese sostenute, entro e non oltre il 31 ottobre 2023.
Si trattava ” per alcune realta’ – di una scadenza non semplice da rispettare: questa proroga era molto attesa e siamo molto soddisfatti che sia stata data la possibilita’ alle Regioni e alle Provincie autonome di dare piena realizzazione alle attivita’ previste dal decreto, commenta Annarita Patriarca, co- promotrice dell’Intergruppo Parlamentare per le Neuroscienze e l’Alzheimer nato nel luglio scorso e che oggi conta oltre 60 parlamentari tra Camera e Senato.
Si tratta di un segnale importante e un’indicazione della strada da seguire: come Intergruppo parlamentare per le Neuroscienze e l’Alzheimer siamo al lavoro per promuovere il rifinanziamento del fondo anche per il triennio 2024-2026. Numeri alla mano, oltre 55 milioni di persone convivono con la demenza che oggi e’ una delle principali cause di disabilita’ e non autosufficienza tra le persone anziane, 700.000 sono i casi solo in Italia. Investire in questa direzione deve essere dunque una priorita’ cosi’ da offrire una presa in carico continuativa e di qualita’ dei pazienti, ampliando l’offerta dei servizi per le persone con un disturbo Neurocognitivo.