Martedì 31 Ottobre a ROMA presso il MIUR (Ministero dell’Istruzione Università e
Ricerca) a partire dalle ore 9,30 avrà luogo una MOBILITAZIONE NAZIONALE che partirà
da Largo Antonio Ruberti fino a via Michele Carcani. La manifestazione è stata organizzata
dai DOCENTI PRECARI AFAM (Alta formazione Artistica Musicale). I Lavoratori Invisibili
dell’Afam che finora hanno insegnato nei Conservatori di Musica e nelle Accademie di Belle
Arti con contratti a tempo determinato sono stati esclusi da qualsivoglia procedura di
stabilizzazione!. Il decreto milleproroghe 2022, infatti, ha previsto un “provvisorio” sistema
di reclutamento che non tiene conto dei diritti dei precari che hanno maturato il requisito dei
tre anni di servizio per essere assunti in ruolo, esattamente come i loro colleghi negli ultimi
20 anni e come tante altre categorie di lavoratori che hanno goduto di questo diritto!.
Contrariamente, sono stati “inventati” i Concorsi di sede, che portano in sé molteplici criticità:
nessun filtro, nessuna tutela per i precari storici, mancanza di uniformità di programmi
d’esame su tutto il territorio nazionale. Ciò ha comportato inevitabilmente carenza di criteri
oggettivi nella valutazione dei titoli artistici e delle prove oltre ad una organizzazione
logistica ingestibile con costi esorbitanti per le Istituzioni e relativo spreco di denaro
pubblico. Negli ultimi 7 mesi, da quando è stato pubblicato il decreto ministeriale “ammazza
precari”, l’avv. Antonella Rizzo, che li rappresenta, ha cercato assieme ad alcuni referen
volontà è finora emersa in capo al MIUR per mettere facilmente fine a questa situazione di
precarietà endemica!.La proposta risolutiva, a firma dell’avv. Rizzo, depositata il 13
settembre u.s. a tutt’oggi non ha avuto alcun riscontro. Risulta ormai necessario portare alla
luce il grave caso di disparità che vedrà i docenti precari AFAM ingiustamente fuori da una
procedura di stabilizzazione che coinvolge invece altre categorie di lavoratori.Come già
sottolineato il 31 ottobre i lavoratori invisibili dell’AFAM rischiano seriamente il proprio posto
di lavoro fonte di sostentamento di numerosi nuclei familiari. La mobilitazione vuole essere
l’ultimo strumento come sempre in un Sistema Democratico per dare voce a quei diritti che
sino ad ora sono passati inosservati. Al fine di poter continuare a fornire un futuro certo alle
proprie famiglie dando loro la possibilità di continuare a svolgere l’amata attività di docenza,
vicino ai loro studenti, con il tentativo di trasmettere quel culto e passione per la musica e
l’arte cifra dominante del Nostro Paese nel Mondo.
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