ROMA – L’ennesimo tragico epilogo con una giovane vittima: Giulia Cecchettin, il corpo recuperato ieri mattina dalle forze dell’ordine in un canalone tra il lago di Barcis e Piancavallo, a Pordenone. A confermare la notizia è stata la procura di Venezia. La 22enne, come noto, era scomparsa lo scorso 11 novembre insieme all’ex fidanzato Filippo Turetta sul quale ora pende un mandato di cattura internazionale.
Ieri era uscito anche un video, girato dalla telecamera di sicurezza di un capannone nella zona industriale di Fossò, che mostrava di fatto l’aggressione. Nel filmato il giovane sarebbe stato ripreso in flagranza di aggressione proprio nei pressi del ritrovamento di macchie di sangue e capelli.
Durante un’intervista rilasciata al Tgr del Veneto, il procuratore di Venezia, Gian Bruno Cherchi, ha rivolto anche un appello al ragazzo: “Non continuare in questa fuga che necessariamente finisce ma pensare di dare una sua versione dei fatti di consentire una ricostruzione che non è chiarissima e potrebbe avere spazi interpretativi e ricostruttivi diversi”.
Affrontare l’aumento degli Omicidi Legati alla Violenza Fisica e Sessuale in Italia, Natasha Pisana: “Il Ruolo Cruciale degli Sportelli di Ascolto”
“In Italia, l’aumento degli omicidi a sfondo di violenza fisica e sessuale rappresenta una triste realtà che richiede una risposta urgente e globale. Di fronte a questa crescente ondata di violenza, gli sportelli di ascolto emergono come punti cruciali per fornire sostegno, prevenire tragedie e promuovere un cambiamento culturale.
L’aumento degli omicidi legati alla violenza fisica e sessuale pone una seria minaccia alla sicurezza delle persone, in particolare delle donne. È essenziale affrontare le radici profonde di questa violenza, che spesso è alimentata da disuguaglianze di genere, stereotipi culturali dannosi e un clima di impunità. Gli sportelli di ascolto possono svolgere un ruolo fondamentale nell’affrontare queste questioni, offrendo uno spazio sicuro per le vittime esprimere le proprie esperienze, ricevere supporto e accedere a risorse vitali.
La violenza sessuale e fisica spesso si sviluppa in un contesto di silenzio e vergogna. Gli sportelli di ascolto forniscono un ambiente confidenziale e privo di giudizio in cui le vittime possono condividere le proprie storie, rompendo il ciclo di isolamento e paura. La consapevolezza generata da questi sportelli può anche contribuire a sfidare le percezioni culturali radicate sulla violenza di genere, stimolando una discussione pubblica più ampia e incoraggiando la responsabilità individuale e collettiva.
Inoltre, gli sportelli di ascolto svolgono un ruolo chiave nella prevenzione degli omicidi, poiché offrono un supporto tempestivo a coloro che potrebbero trovarsi in situazioni di pericolo imminente. La consulenza psicologica, l’orientamento legale e l’accesso a rifugi sicuri sono solo alcune delle risorse cruciali fornite da questi sportelli, aiutando le vittime a ricostruire la propria vita e a rompere il ciclo di violenza.
Affrontare il problema degli omicidi legati alla violenza fisica e sessuale richiede un approccio completo e coordinato. Gli sportelli di ascolto devono lavorare in collaborazione con le forze dell’ordine, le istituzioni governative e le organizzazioni non governative per garantire una risposta integrata e orientata al cambiamento. È fondamentale investire nella sensibilizzazione pubblica per promuovere una cultura di rispetto e consapevolezza, sfidando gli stereotipi di genere e combattendo l’impunità.
In conclusione con Zero Molestie Sinalp siamo sempre più determinati a constrastare violenze di ogni tipo, e promuovendo un cambiamento culturale, questi servizi contribuiscono a creare una società in cui ogni individuo possa vivere libero dalla paura della violenza, costruendo un futuro più sicuro e giusto per tutti. L’ennesima tragedia di Giulia ci lascia tutti attoniti”.