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A Ferrara disinnescato ordigno bellico di oltre 100 libbre

Le operazioni, condotte in massima sicurezza, sono state coordinate dalla prefettura

FERRARA – Il mese scorso, nel territorio di Ferrara, e più precisamente nell’area dell’ex convento di San Benedetto in corso Porta Po, è stata rinvenuta una bomba di aereo, del peso di oltre 100 libbre, risalente al secondo conflitto mondiale.

La prefettura, guidata dal prefetto Massimo Marchesiello, ha avviato immediatamente tutte le azioni necessarie per la messa in sicurezza dell’area e la neutralizzazione dell’ordigno.

Nella giornata di ieri si sono concluse con successo le operazioni di disinnesco, realizzate nello stesso luogo del ritrovamento, in considerazione delle precarie condizioni della spoletta di disinnesco.

L’intervento è stato reso possibile grazie alle attività del centro di coordinamento soccorsi – allestito presso gli spazi del CERPIC (centro logistico della Protezione civile regionale di Ferrara) –  presieduto dal titolare della prefettura.

Le operazioni sono state eseguite dagli artificieri dell’Esercito dell’8° reggimento Guastatori Paracadutisti “Folgore” di Legnago, con il supporto di Protezione civile regionale, Forze dell’ordine, Vigili del fuoco, Polizia locale, amministrazioni pubbliche, Società di servizi essenziali e 250 operatori del volontariato cittadino.

In considerazione del luogo di ritrovamento della bomba, si è reso necessario evacuare temporaneamente 12.000 cittadini le cui abitazioni ricadevano all’interno dell’area circoscritta dal perimetro di sicurezza. Circa un centinaio di cittadini, che non hanno trovato autonoma sistemazione alternativa, sono stati ospitati presso gli spazi della Fiera per tutta la durata delle operazioni.

Inoltre, grazie alla efficace attività di pianificazione realizzata dalle aziende sanitarie del territorio, con il supporto del Servizio 118, si sono svolte in piena sicurezza anche le operazioni di trasferimento in altre strutture dei quattordici pazienti con fragilità ricoverati nelle cliniche ubicate all’interno dell’area di pericolo.

Al termine dell’attività di evacuazione – e verificata in sede di CCS l’effettiva realizzazione di tutti gli adempimenti monitorati dalla sala operativa – è stato dato avvio alle operazioni di disinnesco dell’ordigno, le quali, nonostante i profili di criticità scaturenti dal singolare posizionamento dell’ordigno – caso unico finora a livello nazionale – in un piano rialzato, si sono concluse in piena sicurezza.

L’ordigno disinnescato è stato poi posizionato su un automezzo dell’Esercito per essere trasportato presso la cava di un cantiere per l’estrazione di materiale inerte posto alla periferia della città

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