RAGUSA – Dopo il terribile femminicidio di Giulia Cecchettin, il Parlamento si sta muovendo per intervenire riguardo la legislazione in materia; dal Governo si attende una votazione lampo per il rafforzamento del Codice Rosso, e si parla anche di una campagna nelle scuole.
“Ci troviamo di fronte a situazioni sempre più complesse -spiega Natasha Pisana coordinatrice Zero Molestie Sinalp sportelli in Sicilia – ma non bisogna sempre attendere il peggio, occorre agire in prevenzione: per questo noi stiamo portando avanti uno spasmodico impegno quotidiano. Si avverte la necessità di punti di riferimento per tendere una mano a chi è nella disperazione ed è costretto a convivere con la violenza. Situazioni di disagio, grave, che poi possono sfociare in tragedie. I casi sono moltissimi, e le cause si riconducono ai comportamenti dell’uomo. Anche in questo caso, è bene alle prime avvisaglie rispetto ad atteggiamenti sospetti, agire subito, anzi reagire e non farsi prendere da una evoluzione delle cose che diventano pericolose”.
La normativa riguardante la violenza di genere, legge n. 69 del 2019 (detta Codice Rosso), aveva già subito delle modifiche lo scorso settembre, riguardanti i poteri del procuratore della Repubblica nei casi di violazione dell’art. 362, c. 1-ter c.p.p., in materia di assunzione di informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere, e, nello specifico, accorciavano i tempi per l’ascolto delle vittime e l’acquisizione di informazioni.
Tuttavia, i continui casi di violenza e femminicidi, di cui quello di Giulia Cecchettin è solo il più mediaticamente eclatante, hanno reso chiaro che il Codice Rosso necessita di ulteriori modifiche.
Il rafforzamento del Codice Rosso
Il più rapido tra gli interventi in campo è un pacchetto di misure, detto ddl Roccella, che il Governo spera di far diventare legge alla vigilia della Giornata contro la violenza alle donne, del 25 novembre.
Alla Camera è stato approvato all’unanimità, e la commissione Giustizia del Senato, il 21 novembre, ha votato all’unanimità il mandato al relatore di riferire in Aula: il ddl è stato approvato il 22 novembre in una votazione-lampo all’unanimità, anche grazie alla convergenza di intenzioni che sembra animare sul punto maggioranza e opposizione.
Il pacchetto prevede diverse misure, volte da un lato a rafforzare gli strumenti di prevenzione come l’ammonimento e il braccialetto elettronico, applicandoli anche ai “reati spia”, in modo da eradicare la violenza sul nascere, evitando del tutto che degeneri nelle estreme conseguenze; dall’altro lato, si punta ad aumentare la tutela delle vittime.
Tra le misure previste ci sono:
– Tempi stringenti, il più possibile rapidi e certi, per la valutazione del rischio da parte della magistratura e per la conseguente eventuale applicazione delle misure preventive e cautelari.
– Arresto in flagranza differita.
– Nuove regole per favorire la specializzazione dei magistrati e la formazione degli operatori che entrano in contatto con le vittime.
– Una provvisionale a titolo di ristoro anticipato a favore delle vittime.
– Allontanamento d’urgenza dalla casa familiare anche fuori dei casi di flagranza.
– Rafforzamento degli obblighi di comunicazione alla persona offesa.