Taranto – E’ quanto dichiara il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera sulla riunione del Cda di Acciaierie d’Italia che si è conclusa con un nuovo nulla di fatto dopo circa tre ore di confronto.
“Non essendo stato trovato un accordo tra i soci su aumento di capitale e acquisto degli asset aziendali, si è deciso di attendere un incontro tra i vertici degli azionisti, governo, Invitalia e ArcelorMittal, che dovrebbe tenersi i primi di gennaio. Sarà in quella sede probabile che si proverà a trovare una quadra in vista di una riconvocazione del Cda e di una nuova assemblea dei soci. Domani alle 16, intanto, noi Ugl Metalmeccanici saremo a far sentire la nostra voce unitamente con altri sindacati metalmeccanici dopo essere stati convocati a Palazzo Chigi, nella speranza di ottenere notizie più chiare sul più grande siderurgico d’Europa. Come Ugl Metalmeccanici vorremmo capire fino a quando durerà il macabro balletto dei soci su ciò che resta dell’ex Ilva che a nostro parere ormai non saprebbero dirlo neanche gli aruspisci, ci fossero ancora. Di fumata nera in fumata nera, l’accordo tra Invitalia e ArcelorMittal che secondo l’UglM è la responsabile delle colpe, per salvare la più grande acciaieria del Paese dalla crisi di liquidità, deve continuare a essere non più lontano poiché si avvicina il momento in cui il siderurgico di Taranto rischia di ritrovarsi senza una fornitura di gas e per noi UglM si tratterebbe di morte sicura. Una situazione disperata di Acciaierie d’Italia, la società che gestisce gli impianti, attraverso Invitalia, che ne detiene il 38% ed è controllata dal ministero dell’Economia deve aumentare il capitale e dove lo Stato – conclude Spera – assolutamente garantisca su una delle fabbriche dalla quale, un tempo, dipendeva e in parte ancora è così la filiera dell’acciaio italiano”.