ROMA – Si chiama Odysseus la navicella che ha toccato il suolo lunare, riportando dopo oltre 50 anni gli Stati Uniti sulla Luna, dopo la prima missione dell’Apollo 11 nel 1969 e l’ultima dell’Apollo 17, nel 1972. Dopo qualche “momento di tensione”, come riporta la stampa americana Odysseus ha completato l’allunaggio con successo, e così anche il trasporto di diverse attrezzature tra cui telecamere stereo e un ricevitore radio.
A realizzare il lander, la società privata Intuitive Machine in collaborazione con il programma Clps nella Nasa per i servizi di trasporto merci.
Più in generale l’obiettivo è stabilire una base permanente sulla Luna entro il 2030 nell’ambito del programma Artemis, cui partecipa anche l’Italia, e di recente l’agenzia spaziale ha confermato di aver completato anche i test di un modulo abitativo della futura colonia lunare. Secondo il New York Times infatti, il programma lunare resta un obiettivo prioritario per la Nasa col pieno sostegno del governo. Ad oggi, oltre agli Stati Uniti, sono riusciti a portare dei lander robotici sul nostro satellite soltanto Unione Sovietica, India, Cina e Giappone. (www.dire.it)