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Elezioni nel GOI, Antonio Seminario proclamato nuovo Gran Maestro

Roma – La Commissione Elettorale Nazionale del Grande Oriente d’Italia, ha proclamato ufficialmente le risultanze delle elezioni per la guida della prestigiosa istituzione iniziatica svoltesi domenica scorsa 3 Marzo 2024. Antonio Seminario, noto anche come Tonino, è stato eletto Gran Maestro del Goi. A Rimini dunque, il 5 ed il 6 Aprile ci sarà un passaggio di consegne nell’ambito della medesima coalizione del Gran Maestro uscente Stefano Bisi. Seminario, infatti, era già Gran Maestro Aggiunto del Goi.

Nato a Crosia in provincia di Cosenza il nuovo Gran Maestro è nell’0bbedienza dal 1986, ed ha ricoperto diversi incarichi ai vertici del Grande Oriente. Nella vita  è consulente di imprese ed aziende, è sposato ed ha due figli.

Una continuità dunque per l’azione di Bisi che ha guidato il Goi per dieci anni. Il regolamento interno dell’Ordine consente due soli mandati. In un primo momento, nei giorni scorsi, a livello mediatico indiscrezioni ed interpretazioni avevano dato per eletto lo sfidante Leo Taroni per la lista “Noi Insieme”. Sin da subito i risultati avevano comunque dato un chiaro segnale di numeri abbastanza equivalenti tra le due coalizioni, e gli organi di stampa avevano dato per eletto l’emiliano Taroni ma sulla base di dati non ufficiali.

A ricondurre tutto nelle vie ufficiali, sono stati poi i comunicati del GOI, con i quali era stato chiarito che l’unico organo deputato a proclamare il nuovo Gran Maestro fosse per l’appunto la Commissione Elettorale Nazionale, composta dalle rappresentanze delle varie regioni italiane.

Detta Commissione, ha dovuto sciogliere in particolare alcuni  nodi legati alla nullità di determinate schede, e quindi i conteggi in house che in un primo momento avevano determinato un vantaggio seppure sul filo di lana in favore di Taroni.

Le elezioni si sono svolte in tutti i seggi, con l’obbligo di osservare le norme che regolano per l’appunto le modalità di voto, al quale sono ammessi i fratelli Maestri iscritti al Grande Oriente d’Italia. Previo riconoscimento con documento di identità e riscontro di appartenenza, all’elettore veniva consegnata una scheda per votare, la stessa provvista di un piccolo tagliandino di bordo che doveva essere eliminato dallo scrutatore prima della consegna della scheda all’elettore, ciò probabilmente per favorire un computo preciso ed ordinato rispetto alle schede scrutinate ed ai tagliandini raccolti in appositi contenitori.

Ed è proprio su queste schede che la Commissione si sarebbe espressa, in quanto un certo numero di schede scrutinate sono state rinvenute con il tagliandino che non era stato debitamente tolto.

In ragione delle norme elettorali, tali schede, prescindendo dal consenso indirizzato dall’elettore, sono  state considerate nulle. Il riconteggio quindi ha capovolto la situazione iniziale che dava Taroni in vantaggio, ma in presenza dei conteggi con le schede non private dei suddetti talloncini.

La CEN dunque ha proclamato eletto questa mattina all’alba Antonio Seminario con il 46,09% dei voti, a seguire Taroni con il 45,90% e La Pesa con il 4,98%. A tale proclamazione non manca la reazione della lista n. 1 Taroni, la quale in una nota annucia ricorsi al fine di ristabilire ciò che era il risultato ab origine.

Non sono mancate  e non mancano tensioni anche forti in questi giorni, le quali hanno evidenziato la vivacità con cui l’Ordine ha dovuto fare i conti, ma anche tutto vissuto in modalità trasparente. I comunicati ufficiali, infatti, sono accessibili a tutti, e non riservati solo agli appartenenti.

Appare peraltro anche abbastanza normale che possano verificarsi in caso di elezioni, diversità di interpretazioni, vedute, modi di gestire. Ma i valori fondanti dell’istituzione richiamano proprio alla fratellanza, all’uguaglianza ed alla libertà di espressione, ed a proclamazione avvenuta oggi l’Obbedienza deve guardare avanti sempre tenendo conto delle ragioni che debbano unire e non quelle che dividono.

Sicuramente le esternazioni pubbliche hanno comunque contribuito a fornire una immagine realista, umana della vita di una istituzione, che anche nel confronto e nelle sfide normative trova diversità di pensiero e di azione.

Si è capito però che gli orizzonti del GOI sono costantemente in apertura, anche in relazione a recenti passi avanti come ad esempio il tavolo di dialogo che si è aperto di recente con la Chiesa Cattolica all’Ambrosianum di Milano.

Bisi, in questo caso specifico aveva specificamente parlato del voler/dover trovare le ragioni che uniscono. Quindi oggi più che mai, a proclamazione del nuovo G.M. avvenuta, è il momento per tutti di metterle in pratica, aprendo alle nuove sfide, ed apportando luci e chiarezza a quelle ombre che per troppo tempo la storia, la politica e le vicissitudini del tempo hanno conferito al GOI. La sfida è ora nell’affermare sempre di più i valori che partono da una storia antica e che ora guardano al futuro.

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