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A Catania rinnovato accordo per la prevenzione del disagio giovanile

CATANIA – Rinnovato nella prefettura di Catania, nell’ambito di una seduta plenaria dell'”Osservatorio per la prevenzione dei fenomeni di devianza giovanile nell’area metropolitana”, l’accordo siglato nel 2021 per prevenire i fenomeni di disagio tra i più giovani nel territorio metropolitano, e supportare le funzioni di tutela dei minorenni o dei giovani adulti destinatari di provvedimenti giudiziari civili e penali.

Firmatari del rinnovo anche l’assessore regionale all’istruzione e Formazione professionale Girolamo Turano insieme con il direttore della filiale di Catania di Banca d’Italia e il commissario straordinario della camera di commercio, cui si unirà a breve il direttore dell’ufficio scolastico regionale.

«La partecipazione all’accordo da parte dell’Assessorato regionale dell’istruzione assume particolare rilevanza perché consentirà una maggiore veicolazione delle iniziative contro la devianza minorile», ha osservato il prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, osservando come l’allargamento dell’intesa a Banca d’Italia, camera di commercio e ufficio scolastico regionale derivi invece dall’esigenza di ampliare il raggio di attività dell’osservatorio «per rispondere al fabbisogno formativo in materia economica e finanziaria e per il ruolo centrale che le scuole svolgono contro il fenomeno della dispersione scolastica».

Sempre sul fronte delle attività, durante la riunione è stato anche presentato il protocollo d’intesa sulla “Scuola sociale di teatro”, che ha l’obiettivo di promuovere la cultura della legalità e offrire prospettive culturali alternative. La Scuola sociale di teatro realizzerà dei percorsi teatrali per minorenni segnalati dall’autorità giudiziaria competente, anche provenienti da famiglie legate a contesti di criminalità organizzata o vicine a circuiti criminali.

L’obiettivo concreto dell’accordo, anche grazie all’ampliamento delle sue attività, ha evidenziato ancora il prefetto Librizzi, è infatti «intercettare tutte quelle iniziative che meglio possono incidere sul contrasto alla povertà educativa delle giovani generazioni».

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