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Tagli agli enti locali, grido d’allarme dell’Anci

BOLOGNA – Comuni ed enti locali in rivolta contro il governo per l’annuncio del Mef di tagli stimati in 1,25 miliardi a loro carico. “Fermatevi, fermiamoli” è il grido di allarme dell’Unione delle Province (Upi) dell’Emilia-Romagna che segue pari passo quello dell‘Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani. In particolare Anci, per voce del presidente Antonio Decaro bolla come “assurda, paradossale”, irragionevole” la decisione di distribuire i tagli della spending review “colpendo di più a quei Comuni e Province che hanno più usufruito del fondi Pnrr”.

“NEL 2023 TAGLI PER 250 MILIONI DI EURO, 1,25 MILIARDI FINO AL 2028”

In definitiva, la decisione del Mef per Decaro “contraddice lo spirito e le finalità del Pnrr e mette a rischio la gestione delle opere pubbliche”. Nel mirino è il parametro di assegnazione dei tagli ai singoli enti locali, riportato nella bozza di decreto attuativo preparato dal ministero dell’Economia e anticipato sul Sole 24 Ore del 25 maggio. In pratica, metà dei tagli è misurata in proporzione alle risorse del Pnrr assegnate a ogni amministrazione alla fine del 2023. In sostanza “quest’anno, il conto a carico di Comuni, Città e Province è di 250 milioni, ma fa parte di una cura che fino al 2028 vale 1,25 miliardi”. (www.dire.it)

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