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In Toscana al via il corso sulla nutrizione parenterale

Grosseto –  – Si apre oggi a Grosseto il Corso Pratico SIFO Allestimento in nutrizione parenterale (14-15 Giugno 2024 Ospedale della Misericordia, Grosseto), evento formativo nazionale che si concentra sul contributo del Farmacista Ospedaliero nella fase di allestimento delle formulazioni nutrizionali personalizzate. Responsabili scientifici dell’evento sono Michele Bindi (Azienda USL Toscana Sud Est, Ospedale Misericordia di Grosseto) e Antonella Risoli (Azienda Ospedaliera di Cosenza), entrambi componenti dell’Area Scientifica SIFO Malattie metaboliche, malnutrizione e nutrizione clinica. Il Corso si rivolge ad un numero limitato di farmacisti ospedalieri ed ha registrato una vasta attenzione professionale, e non a caso (visto l’esaurimento dei posti disponibili) è già stato programmato per successive edizioni, in modo tale da poter rispondere pienamente ai bisogni formativi di quanti da tutte le Regioni hanno già manifestato il loro interesse a partecipare. Interesse che si è accresciuto anche per l’opportunità di svolgere le varie sessioni all’interno di un’importante struttura ospedaliera (tra le più importanti dell’Italia Centrale), garantendo così l’integrazione del “doppio binario” formativo teorico e pratico in un’unica sede.

Perché l’Area scientifica SIFO ha deciso di proporre un Corso di formazione incentrato su questo argomento? “Abbiamo proposto questo evento formativo”, risponde Michele Bindi, “perchè abbiamo particolarmente a cuore la divulgazione e la condivisione delle conoscenze sulla parte pratica di allestimento sacche per nutrizione parenterale nelle Farmacie Ospedaliere. Le preparazioni di miscele nutrizionali personalizzate rappresentano indispensabili strumenti nutrizionali e farmacologici ed il farmacista ospedaliero, con il suo contributo professionale e manageriale nella fase di allestimento delle formulazioni personalizzate, risulta un attore fondamentale a garanzia della qualità e sicurezza di tutto il processo”. “L’obiettivo formativo principale dell’evento”, puntualizza Antonella Risoli, “E’ la condivisione di esperienze e best practice. Come Area Nutrizione SIFO ci siamo dati l’imperativo di condividere esperienza, conoscenza e voglia di fare. Se questo è il nostro percorso, di conseguenza risulta essenziale puntare alla messa in comune di quelle esperienze dirette che ognuno di noi sperimenta quotidianamente all’interno della propria realtà. In questo modo chi ha la volontà o la necessità di voler partire in un lavoro di nutrizione parenterale all’interno del proprio ospedale, può fare tesoro delle diverse esperienze per poter adattare ciò che apprende alle proprie esigenze specifiche”.

La due giorni di Grosseto prevede tre sessioni specifiche: Nutrizione di genere, Gestione del laboratorio di Compounding e, per finire, un Laboratorio pratico di allestimento sacche per Nutrizione Parenterale. Come mai una sessione specifica d’apertura dedicata alla nutrizione di genere? “Sessi diversi significa bisogni nutrizionali diversi, che cambiano in modo differente nel corso della vita”, risponde Bindi, “È questa la premessa di base della nutrizione di genere che applica al campo dell’alimentazione i principi fondamentali della medicina di genere. I primi studi in materia, che risalgono agli anni Novanta, si devono alla cardiologa statunitense Bernadine Patricia Healy e da allora sappiamo quanto sia importante, nell’ambito della salute, tenere conto delle differenze che intercorrono tra uomini e donne, dal punto di vista della malattia, dei fattori di rischio, della fisiologia e, non ultimo, del ruolo che svolgono all’interno della società. Finalmente i tempi sono maturi per riconoscere che i bisogni, anche da un punto di vista nutrizionale, sono diversi a seconda del genere”. Prosegue Michele Bindi: “Nell’ambito della medicina abbiamo sempre fatto studi e proposto soluzioni basate sul genere maschile, senza considerare che specialmente la nutrizione influenza in modo determinante le patologie di cui ci ammaliamo più frequentemente, come le malattie cronico-degenerative. E soprattutto senza considerare che la nutrizione svolge un ruolo talmente importante da influenzare non solo lo sviluppo di queste patologie, ma addirittura la loro ‘trasmissione’ transgenerazionale , durante la gravidanza. Per questo la nostra Area scientifica ha deciso di dedicare un’intera sessione alla nutrizione di genere proprio perchè la nutrizione parenterale ci dà la possibilità di personalizzare la sacca nutrizionale in base al sesso, alla tipologie e alle esigenze specifiche del paziente”.

Il Corso propone un mix di comunicazioni frontali e di laboratori. Come mai avete la scelta di un evento che ingloba in questo modo il “sapere” ed il “saper fare?” “La risposta è semplice”, prosegue Risoli, “Fare le cose piuttosto che solo ascoltarle offre risultati formativi totalmente diversi. Il Gruppo Nutrizione ha la particolarità di essere legato strettamente alla galenica sterile, e quindi per noi promuovere anche il come fare le cose è di fondamentale importanza. In questo Corso abbiamo quindi previsto una sessione che spiega come facciamo le cose e a provare a farle fare direttamente. Realizzare i prodotti nutrizionali personalizzati in prima persona ti permette di fare una maggiore autocritica nei confronti della tua prassi, ti permette di porti delle domande, e di cercare una soluzione congrua e pratica a cui solo chi sta lavorando in quel momento, con i propri mezzi a disposizione, può rispondere”.

 

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