titolo pulito

Euro 2024, deludente l’Italia: Donnarumma non basta. Ora la Croazia per la qualificazione

ROMA – E ora la Croazia. Per giocarsi tutto e per tutto. Perché se con la Spagna è andata male, e contro le scatenate ‘Furie rosse’ una sconfitta era preventivabile, contro quello che resta della squadra di capitan Modric l’Italia non può fare scherzi. Dopo la vittoria con l’Albania all’esordio, comunque sofferta per come si erano messe le cose, gli azzurri di Luciano Spalletti cadono rovinosamente contro la banda di Williams e Yamal, guidata dall’esperto Morata, non brillando affatto e subendo la spinta e l’entusiasmo avversario.
Gli spagnoli dominano, spingono, creano occasioni e, paradossalmente, vincono ‘solo’ per una autorete di Calafiori. Dall’altra parte l’attacco azzurro è sembrato timido, nonostante la potenza fisica di Gianluca Scamacca e la spavalderia di Federico Chiesa. Troppo rinunciataria l’Italia, troppo più forte e decisa la Spagna. Ora arriva la Croazia, lunedì sera, un vero e proprio spareggio con due risultati su tre a disposizione. Il rischio Albania sembra più paura di un’impresa che un rischio concreto: per ritrovarsi seconda dovrebbe battere infatti la Spagna e sperare in una contemporanea sconfitta dell’Italia contro la Croazia. In quel caso l’Italia sarebbe eliminata.
Spalletti sceglie di confermare l’11 che ha battuto l’Albania, mentre la Spagna mette centimetri in più con Laporte al posto di Nacho per difendere su Scamacca. Come prevedibile è la Spagna a fare la partita, con l’Italia pronta a ripartire in contropiede. Ma se da una parte le ‘Furie rosse’ mettono insieme un’occasione dietro l’altra, gli azzurri non mettono in campo la cattiveria giusta non creando alcun pericolo verso la porta di Unai Simon.

Già dal 1′ la qualità tecnica dei singoli spagnoli fa la differenza: su tutti, gli esterni Nico Williams a sinistra, Lamine Yamal sul lato opposto. Nonostante l’età – 21 anni Williams, Yamal 17 anni da compiere – fanno vedere i sorci verdi alla difesa azzurra. Anche con la Spagna l’Italia non azzecca l’approccio: se con l’Albania l’Italia era andata sotto dopo 23″, contro la Spagna all’1’25” Donnarumma deve volare per respingere un colpo di testa del piccolo Pedri, su un cross dell’imprendibile Nico Williams. Che al 9′ diventa lui il terminale offensiva, mettendo a lato di testa un cross di Morata da sinistra da ottima posizione. I minuti successivi sono un inferno per la difesa italiana: al 24′ Yamal entra centralmente, il pallone arriva a Morata che defilato impegna ancora Donnarumma. Che dopo un minuto si ripete su Ruiz: lasciato solo, l’ex centrocampista del Napoli impegna con un tiro da fuori Donnarumma, che vola a respingere.
Nella ripresa le cose non cambiano. Al 7′ Pedri manca la porta per quello che è più di un rigore in movimento, mentre gli azzurri cominciano a mettere insieme troppi errori in fase di impostazione. Inevitabile, così, al 10′ arriva il vantaggio della Spagna, anche se su autorete. Ennesimo affondo di Williams sulla sinistra, il cross è toccato di testa da Morata e sporcato da Donnarumma, il pallone finisce addosso a Calafiori che la butta nella porta dell’Italia.
La squadra di Spalletti non riesce a scuotersi, complici anche le prestazioni opache di Chiesa e Scamacca, che non riescono a incidere. Il ct azzurro prova ad affidarsi alla panchina, mettendo dentro Cristante, Cambiaso, poi Retegui e Zaccagni. E l’Italia sembra svegliarsi, anche se non basta: al 20′ la situazione più pericolosa creata dall’Italia con un pallone di Cristante da destra che attraversa lo specchio della porta spagnola ma Retegui e poi Pellegrini non riescono ad approfittarne. In pieno recupero ancora la Spagna pericolosa, due volte con Ayoze Perez, e ancora Donnarumma decisivo. L’attaccante in neanche un minuto, sfugge ai difensori italiani ma non all’estremo azzurro che dice di no con i soliti prodigiosi interventi.
Ora un punto, almeno, con la Croazia, per non andare a casa in anticipo e per provare a difendere il titolo conquistato nel 2021. (www.dire.it)

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