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Un viaggio nel mondo dell’arte. “Ironta. Pazzo per Victor”: intervista all’autore Clambagio

Il direttore di una casa editrice si trova di fronte a un dilemma: pubblicare o meno il manoscritto dell’illustre cittadino Costantino Morelli, ormai defunto, con il rischio di macchiarne per sempre il ricordo? Il romanzo, in forma di narrazione dialogica, parla dell’innamoramento di Morelli per l’artista Victor Vasarely, padre della Op Art. La passione per la figura del grande maestro lo travolge fino a condurlo sull’orlo della catastrofe finanziaria e della disperazione suicida. Solo l’incontro fortuito con l’artista Artemisia Vettori gli ispirerà un’azione fraudolenta che gli consentirà di superare la sua drammatica situazione e di involarsi verso una vita ricca di gloria e onori, tanto da fargli realizzare un museo dedicato al suo idolo, che donerà alla sua città natale, Chieti. Il mondo falso dell’arte diventa così il simbolo della finzione dell’umana esistenza, della sua incapacità di districarsi nel mare magnum della società contemporanea. Il finale rivelerà il piacere di una irridente e silenziosa rivolta verso quel mondo.

Buongiorno Claudio e grazie per voler condividere con i lettori della rubrica alcuni approfondimenti sul suo romanzo. Come è nata l’idea per una trama così originale?

L’idea è nata dall’amore che provo per il grande artista Victor Vasarely, una grandezza in parte misconosciuta, comunque sottovalutata e in parte dalle esperienze vissute. Non nascondo che anch’io sono stato – e sono tuttora – pazzo per Victor.

La storia è una forma di denuncia alle falsità della società contemporanea. In che modo ha affrontato questo argomento e cosa emerge dal libro?

Credo che il compito di uno scrittore sia quello di osservare il mondo intorno a noi e di porre delle domande, a volte stigmatizzando certe situazioni. Dal libro emerge il mondo falso ed artefatto dell’arte (parliamo sempre dell’arte ad alti livelli) e – partendo da lì – alle falsità che ci circondano quotidianamente, a partire dalle fake news nel mondo delle comunicazioni.

Quali altre tematiche affronta e quale messaggio spera di trasmettere ai lettori?

Oltre la tematica delle falsificazioni e dei raggiri nel mondo dell’arte, nonché delle falsità che quotidianamente viviamo – a volte senza accorgercene – apro una finestra sul collezionismo compulsivo che è una vera e propria patologia, al pari della ludopatia. Non ho la presunzione di trasmettere dei messaggi ai miei lettori. Come ho detto, affronto delle tematiche attuali che ci coinvolgono e che viviamo giorno per giorno.

Ironta ha ottenuto il secondo premio al concorso letterario internazionale Cristina Campo di Rovigo. Quali emozioni e soddisfazioni ha nel cuore?

La soddisfazione di arrivare secondo su 500 concorrenti è stata ovviamente grande, anche perché il premio mi è stato consegnato dalla Presidente della Giuria Angioletta Masiero, poetessa, scrittrice, attrice, sceneggiatrice e regista teatrale, una delle figure più illustri nel campo dell’arte veneta e nazionale.

Il libro è ricco di riferimenti storici e artistici, nonché concetti filosofici come quello del falso e della riproducibilità. Chi o cosa l’ha ispirata, quali ricerche e quanto tempo dedicato ci sono dietro a un’opera così stratificata?

Sono un appassionato di arte moderna, cosiddetta “post-war” e in modo particolare ho seguito il percorso di Victor Vasarely, di cui nel 2010 ho scritto una monografia in tre lingue.  Chi legge il libro, comprende da dove ho preso l’ispirazione.

Secondo lei e alla luce della sua opera, quale è la sfida dell’arte nel mondo contemporaneo?

Non c’è sfida. Ormai l’arte, a certi livelli, è solo business, un teatrino manovrato da spregiudicati burattinai che muove ingenti capitali. L’arte ormai si è ridotta a brand, in cui si investe come bene rifugio.

Tre buoni motivi per leggere Pazzo per Victor

Scoprire la realtà devastante di un mondo che pensavamo di conoscere. Scoprire il talento di un grande artista come Victor Vasarely: le sue opere, la sua Weltanschauung. Capire che occorre essere attenti osservatori, e non solo nel campo nell’arte.

Sta già pensando alla prossima opera o ha altri progetti?

Sì, sto ultimando il mio settimo romanzo. Non ne svelo il contenuto, so fin d’ora che solleverà un vespaio, ma non me ne curo.

L’autore si racconta

Il mio nome è Bianchetti Claudio. Sono nato a S.Cristina/BZ e abito da sempre a Bolzano. Da pochi anni in pensione, lavoro tuttavia part-time con mio figlio, cui ho ceduto le mie attività.

Sotto lo pseudonimo di “CLAMBAGIO” (acronimo dei miei quattro nomi di battesimo: CLaudio, AMedeo, BAttista, GIOvanni) nel 2010 e nel 2012 ho pubblicato con la Casa Editrice Seneca di Torino i romanzi “FUERTH ITALIA – il destino gioca a dadi” e “LA FOTOSINTESI DEL DOLORE”. Nel 2015 e nel 2016 la Casa Editrice Del Faro di Trento ha pubblicato il mio terzo e quarto romanzo, rispettivamente “MARIPOSITA… allungami la vita. Cronaca di un terremotato sepolto vivo.” e  “NEL NOME DI SHAMASH Uomo perbene/Uomo permale. Quest’ultimo è risultato finalista dei premi letterari nazionali “Piersanti Mattarella” e “Mario Soldati” nel 2016.

Il mio quinto romanzo “SCANDALO IN VAL GARDENA – nessuno resterà impunito”, pubblicato nel 2022 dalla Casa Editrice Giovane Holden di Viareggio, ha vinto nel corso dell’anno quattro premi letterari (sezione narrativa edita): 1. Premio Vittorio Alfieri ad Asti; 1. Premio G.A. Cibotto a Lendinara/Ro; 1. Premio Fondazione Emma “Pesciolino Rosso” di Gavardo/BS; 3. Premio De Cia Bellati Canal a Belluno, oltre a numerosi diplomi e segnalazioni di merito.

Il 15 settembre 2023, in occasione del 65.mo anniversario della sua storia, sono stato premiato dal Circolo Cittadino di Bolzano per meriti letterari dal Presidente del Circolo dott. Elmar Pichler Rolle, presenti il sindaco di Bolzano, Enzo Caramaschi, altre autorità e il direttore del quotidiano Alto Adige dottor Alberto Faustini.

I miei romanzi, che sono ambientati spesso nel mondo dinamico del lavoro, dove la letteratura italiana non è molto presente, non solo ne affrontano le problematiche socio/economiche, tema di grande attualità, ma forniscono anche vari spunti di riflessione sul destino degli uomini e sui valori della vita, temi che si sviluppano principalmente tramite una narrazione dialogica tra i vari protagonisti. È questo, essenzialmente, il mio stile narrativo che, a detta di critici e lettori, si presta bene a delle sceneggiature.

Nel mese di aprile è uscito il mio sesto romanzo “IRONTA – pazzo per Victor” edito dalla Casa Editrice LA CARAVELLA

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