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Schiavismo moderno, Calderone: “ogni mezzo per reprimere fenomeno”

Roma – “Ringrazio tutto il personale impegnato nella costante attività di controllo e contrasto al caporalato, che ha portato a risultati concreti con l’indagine coordinata per diversi mesi dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord. È anche grazie alla professionalità e alla tenacia dei carabinieri del Comando Tutela del Lavoro e degli ispettori del lavoro INL che è stata sgominata un’altra rete di sfruttatori di braccianti. Un risultato reso possibile dalla collaborazione fra le istituzioni e diramazioni dello Stato. Continueremo a perseguire con decisione queste forme di moderno schiavismo che sfrutta lo stato di necessità delle persone, costringendole a condizioni di lavoro inaccettabili. Come Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ribadisco l’impegno a usare tutti i mezzi a nostra disposizione per contrastare i comportamenti messi in atto da individui senza scrupoli, che pensano di comprare la vita delle persone con pochi spiccioli. Renderemo questi mezzi ancora più incisivi, come abbiamo già fatto reintroducendo il reato penale di somministrazione illecita di manodopera che era stato abrogato nel 2016″. Ad affermarlo è il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone.

L’attività di contrasto al caporalato nelle province di Napoli e Caserta (svolta nel corso di alcuni mesi dal Comando dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro e dall’Ispettorato nazionale del Lavoro, nell’ambito di indagini della Procura della Repubblica di Napoli Nord) ha portato a misure cautelari nei confronti di 7 persone (5 italiani e 2 indiani) gravemente indiziate di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, in concorso. Sessanta i lavoratori extracomunitari indiani, nella maggior parte privi di regolare permesso di soggiorno, che per una retribuzione oraria di circa 1,80/2,00 euro erano impegnati nella raccolta ortofrutticola dalle 11 fino alle 16 ore al giorno. Tre degli indagati sono stati arrestati, altri tre sono agli arresti domiciliari e uno ha l’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria. Confiscati anche 200mila euro provenienti da attività illecita e i veicoli utilizzati per il trasporto dei braccianti. Le indagini sono state condotte con l’ausilio di strumentazione tecnica e nelle fasi ispettive con la collaborazione degli ispettori del lavoro dell’INL e dei mediatori culturali dell’Organizzazione internazionale per le Migrazioni (OIM).

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