La rassegna è curata da Francesco Di Bartolo, docente di Storia e Filosofia presso l’Istituto Superiore “Del Duca-Bianca” di Cefalù (PA) e da Giovanni Criscione, saggista, entrambi dottori di ricerca in storia contemporanea. Nei prossimi appuntamenti si parlerà della strage di Portella della Ginestra (1° maggio 1947), della misteriosa scomparsa del giornalista Mauro De Mauro, dei delitti della caserma di Alcamo e della strage fascista di Modica (29 maggio 1921
ACI BONACCORSI CT – Successo di pubblico per il primo appuntamento della rassegna “I Cold case siciliani nella storia dell’Italia contemporanea”, organizzata lo scorso 25 giugno presso la biblioteca comunale “Luigi Sturzo” (via Etna 30) con il patrocinio del Comune di Aci Bonaccorsi. Dopo l’approfondimento sulla scomparsa del fisico Ettore Majorana, martedì 2 luglio alle ore 18,30 si replica con la presentazione del libro “Il caso Martoglio. Un misfatto di Stato alla vigilia del Fascismo” di Luciano Mirone (L’informazione).
Ne discuteranno con l’autore, Francesco Di Bartolo, docente di Storia e Filosofia e dottore di ricerca in Storia contemporanea, Chiara Crifò docente di Lettere nella Scuola secondaria e Sebastiano Angelo Granata docente di storia contemporanea all’Università di Catania.
Luciano Mirone, giornalista, ha lavorato con il Giornale di Sicilia, I Siciliani di Giuseppe Fava, La Repubblica, il Venerdì di Repubblica, Left e Diario. Si è occupato a più riprese di omicidi di mafia e misteri siciliani.
Nel libro “Il caso Martoglio. Un misfatto di Stato alla vigilia del Fascismo” indaga sulla misteriosa fine del celebre commediografo, poeta e fondatore del teatro siciliano. Il 15 settembre 1921 Nino Martoglio sparisce nell’ospedale Vittorio Emanuele, dove si trova ricoverato il figlio. L’indomani sarà ritrovato agonizzante dentro la stessa struttura. La sua morte sarà attribuita a una “caduta accidentale dentro la tromba di un ascensore”. Nessuna autopsia, nessuna indagine per chiarire la natura della ferita lacero contusa sulla sua fronte. Si trattò di una disgrazia o di un assassinio? Cento anni dopo, Mirone ha studiato gli atti dell’indagine e ha scritto un’altra storia. Quella di un’indagine insabbiata, dietro alla quale si allungano le ombre della politica e della mafia dietro la fine di un intellettuale scomodo, socialista intransigente, amato dal popolo ma odiato dal Regime.