“La poesia è come una spinta che ti guida a tessere ogni emozione”: intervista a Margherita Giacalone, autrice della silloge “Luce obliqua”
La poesia s’intreccia con la sfera spirituale ed è legata alla solitudine dell’anima, permettendo di vedere la luce e di toccare con il pensiero suoni inesplorati. Attraverso le parole e il loro significato l’autrice dà voce alla più alta espressione umana. Il significato come figura del mondo va al di là di ogni simbolo, lasciando scendere nelle profondità dell’essere e riuscendo a cogliere la sostanza delle cose, permeata di senso. Le esperienze quotidiane e il fascino della natura lasciano trapelare l’incanto e l’armonia prodotte in una dimensione intimistica. La poesia riesce a sfiorare germogli di speranza toccando zone oscure, timori, sogni e desideri. Un presagio, un incontro con la bellezza della creazione nonché la nostalgia, consentono di oltrepassare ogni confine, essenziale per giungere alle alture supreme. I versi di questi componimenti lasciano respirare l’effluvio divino e si fa presente il desiderio fecondo svelatore di immagini e visioni attraverso gli elementi naturali e le allusioni alla realtà.
Qual è stata l’ispirazione principale dietro la creazione della silloge Luce obliqua?
La poesia è una forma di espressione. Ogni essere umano consapevole o no, respira poesia, e nel momento in cui ho accolto il suono della parola ho iniziato a narrare le mie esperienze di vita. È come una spinta che ti guida a tessere ogni emozione – mettere a nudo la propria anima; una porta dove entrare in maniera consapevole a contatto con l’oscurità e la luce interiore.
In che modo la sfera spirituale si intreccia con la tua poesia?
È una luce interiore un divenire divino ossia un orecchio abbracciabile seppur apparentemente assente ma, che lascia il soprannaturale a cui abbandonarsi non a una finitudine luttuosa ma alla speranza più che altro a un senso vivo di un ‘attesa a partire già in questa vita.
Quale ruolo giocano le esperienze quotidiane e la natura nelle tue poesie?
L’idea della scrittura nasce da una certa solitudine nella maggior parte dei casi. È un luogo, un solstizio di inverno che trova la più profonda espressione delle proprie esperienze del mondo interiore che se attraversato diverrà un’alba, un nuovo cielo con uno sguardo sensibile e capace di sentire anche le sofferenze altrui. Gli elementi naturali si intercalano nei versi e le speranze danzano con i timori, la nascita con il fluire inclemente del tempo. Ma, sarà quella luce obliqua come già ne aveva parlato Emily Dickinson a riportare in superficie il taciuto dell’animo umano attraverso la bellezza della natura quella luce carezzevole, come quella d’inverno, dove i silenziosi raggi sorridono anche in “inverno”.
Puoi parlarci del processo creativo che ti permette di esplorare timori, sogni e desideri nei tuoi componimenti?
La lettura rimane il mio punto di forza a suscitare ispirazione e poter accedere nella” mia stanza immaginaria” e, se precedono momenti di ispirazioni inizio ad annotare pensieri e intuizioni, anche l’ascolto delle canzoni mi conduce sulla scia poetica. Le stagioni mutevoli mi aiutano a cogliere l’attimo ineffabile della natura a farsi lancio sulla pratica decisiva.
Quale stile caratterizza la silloge?
I testi sono connotati da una verticalità con una sintassi derivata da una “ebbrezza” personale i versi giocano su una disseminazione arcaica con uno stile aulico attraverso figure retorici come l’iperbole e gli ossimori consegnando al lettore un significato linguistico espressivo.
Puoi descrivere il tuo processo creativo? Come nasce una tua poesia e come si sviluppa fino alla forma finale?
La composizione oggettiva avviene in un luogo isolato anche a casa alle volte, ho bisogno della luce naturale in cui mi posso concentrare senza distrazioni, spesso riesco a raccogliermi innanzi ai miei alberi nel giardino con il sole della Sicilia.
Stai lavorando a altri progetti letterari?
Attualmente sto lavorando su una nuova silloge di poesie.
Biografia dell’autrice
Margherita Giacalone è nata a Mazara del vallo in provincia di Trapani in cui risiede. È laureata in linguistica moderna, nutre un forte interesse per la lettura. Si occupa di Stakeholder relationship e di amministrazione.
Ritiene che la poesia sia una spinta da una potenza espressiva sul mondo, anche interiore, solo se è accolta tra le righe dell’anima. Tenere accesa la luce nei luoghi delle nostre stanze rumorose nonché silenziose. La bellezza del creato concorre a riesumare tra i rumori del mondo il canto divino così come le speranze ondeggiano con le paure e il fluire del tempo e la rinascita anche nelle stagioni più miti. La “parola” come contenuto e come figure del mondo intessono emozioni e sentimenti e stati d’animo che mutano in catarsi. Valicare al di là di ogni limite e cantarne le meraviglie per una più profonda dimensione intimistica.
Margherita ha pubblicato la sua prima silloge: libri per tutte le tasche, Luce Obliqua Edizione Robin novembre 2023. Ha ricevuto una Menzione di Merito con la poesia “La pace” per il Terzo Premio Internazionale Dostoevskij, e l’introduzione all’antologia (Premio Internazionale Dostoevskij). È stata inserita nell’antologia tra gli autori con “La poesia Portami via con te”; “Parole in fuga” Prima Edizione Aletti. Inserita nell’ antologia “Dietro una penna” 30 autori uniti per la poesia, con alcuni versi, e in POETI2000 antologia di primavera,” Fiori di pesco” introdotte diverse poesie.