titolo pulito

La strage di Bologna 44 anni dopo

Bologna – Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha partecipato, in rappresentanza del Governo, alle cerimonie di commemorazione della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

In mattinata, il titolare del Viminale si è recato a Palazzo d’Accursio dove, dopo aver incontrato insieme alle autorità presenti i familiari delle vittime, ha tenuto un intervento per ricordare i tragici eventi di 44 anni fa.

Il ministro ha poi preso parte al corteo che si è concluso in Piazza delle Medaglie d’Oro, con il consueto palco in stazione e il triplice fischio della locomotiva, in ricordo dell’esplosione, che provocò la morte di 85 persone mentre oltre 200 rimasero ferite.

A seguire, il titolare del Viminale ha compiuto il gesto di accomodamento nella sala dove sono poste le corone attorno alla lapide commemorativa con i nomi delle vittime della strage.

Il Ministro ha poi presenziato, insieme con le altre autorità, alla deposizione di corone ai piedi del cippo che, presso il primo binario, ricorda il sacrificio del ferroviere Silver Sirotti, deceduto nella strage del treno italicus, il 4 agosto del 1974.

Il Ministro Piantedosi si è infine recato in visita al Museo per la Memoria di Ustica.

L’intervento del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a Palazzo d’Accursio

«Cari familiari, cittadini, Signor Sindaco, Autorità tutte, siamo oggi qui raccolti per commemorare il 44° anniversario della Strage di Bologna. Una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella sua componente più sensibile: le persone comuni.

Il Governo c’è, come c’è l’Italia, intera e unita, al fianco di Bologna, a tenere viva una memoria che non serve soltanto a ricordare chi, in quel tragico 2 agosto, perse la vita o fu annientato dal dolore della perdita dei propri cari.

Tenere viva, tutti insieme, la memoria dell’attentato, condividerne senza riserve la verità, serve a guardarci con reciproca fiducia, serve a rinsaldare un’alleanza democratica, a fare meglio, a fare di più, per risolvere i conti col passato.

Non basta non dimenticare. Bisogna agire.

Lo dobbiamo fare tutti, Governo e cittadini.

Alle ore 10:25 del 2 agosto 1980, una violenta esplosione squarciò la tranquillità di un’estate italiana, trasformando la stazione di Bologna in uno scenario di devastazione e di morte. Ottantacinque vite innocenti furono spezzate. Oltre duecento persone rimasero ferite, un’intera nazione fu colpita al cuore. Quell’atto barbarico e vile non solo ha tolto la vita a tanti nostri concittadini, ma ha cercato di seminare il terrore e la disperazione in tutto il Paese.

I morti e i feriti del 2 agosto sono vittime di una guerra alle Istituzioni, in cui siamo tutti dalla stessa parte. Un pensiero speciale voglio rivolgere alle famiglie delle vittime. Il vostro dolore, la vostra forza, la vostra dignità, sono per tutti noi un esempio.

Avete trasformato la vostra sofferenza in un impegno costante per la verità e la giustizia. Viviamo un momento in cui, nel mondo, sembra delinearsi una minaccia ai valori di libertà e democrazia che sono alla base della pace e della convivenza civile e che sono scolpiti nella nostra Carta Costituzionale.

La strage di Bologna ci ricorda che la pace, la sicurezza e la democrazia non sono conquiste scontate, ma valori che vanno difesi e promossi quotidianamente. Per farlo dobbiamo essere uniti contro ogni forma di odio e di intolleranza, ribadire con forza il nostro rifiuto al fascismo e a ogni totalitarismo.

Il ricordo di quella tragica giornata rinnova e rafforza in tutti noi la consapevolezza del valore della coesione sociale e della solidarietà.

Dobbiamo continuare a lavorare insieme, con determinazione e unità, per garantire un avvenire di pace e di sicurezza per tutti.

Dobbiamo proseguire il nostro impegno affinché ai familiari di vittime innocenti sia assicurato il giusto riconoscimento per il tributo di dolore e sofferenza che hanno pagato.

Il Parlamento ha impresso un’importante accelerazione all’esame dei progetti di legge che puntano ad estendere la platea dei beneficiari delle provvidenze economiche per le vittime del terrorismo, ma anche a semplificare le procedure per la presentazione delle istanze e per la concessione dei benefici.

Disegni di legge sui quali – voglio dirlo – si registra l’ampia condivisione di tutte le forze politiche.

Per rendere più efficace e rapido questo percorso, stiamo fornendo ogni possibile contributo affinché possano essere soddisfatte tutte le legittime aspettative dei familiari delle vittime.

Sig. Presidente Bolognesi, lo voglio sottolineare: porsi il problema delle coperture finanziarie significa avere a cuore, seriamente, i diritti delle vittime del terrorismo. Diversamente, si rischierebbe di fare promesse che non troverebbero poi concreta realizzazione. Lo squarcio nella parete della sala d’attesa della Stazione di Bologna è una cicatrice permanente delle terribili lesioni provocate dall’esplosione, ma è anche un monito a non abbassare mai la guardia, a non dimenticare mai, a non permettere che l’odio e la violenza prendano il sopravvento.

È un impegno che dobbiamo rinnovare ogni giorno, con gesti concreti, con scelte coraggiose, con una visione chiara e decisa del futuro che vogliamo costruire.

E noi, oggi, con la nostra presenza, stiamo rinnovando questo impegno.

Grazie a tutti.». (www.dire.it)

Certified
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More

Privacy & Cookies Policy
404