ROMA, 14 NOVEMBRE – ”Il regime seguito per la gestione dei superbonus, accusato di essere una mina per i conti pubblici, ha seguito e sta seguendo un cammino tortuoso e spesso contraddittorio, mettendo in difficoltà una parte del settore edile. Se l’operazione superbonus avesse previsto da subito una diluizione della fruibilità su un arco temporale più lungo, se da un lato non avremmo avuto la violenta riduzione del rapporto deficit pil oramai arcinota, dall’altro lato non ci saremmo trovati nella necessità di cambiarne la normativa una trentina di volte, ed in maniera così paralizzante e penalizzante per l’edilizia”.
Così Marco Paccagnella, Presidente di Federcontribuenti commentando le norme previste in manovra sul superbonus. “A distanza di mesi si naviga nella nebbia per quanto concerne i veri costi di questa importante e surreale iniziativa governativa e – sottolinea Paccagnella – a gettare ulteriori nubi sulla regolamentazione del superbonus. Quasi 11 mila imprese edili hanno gia’ chiuso. E’ certo che si sia trattato di una iniziativa che mancava di tutto un ecosistema, citiamo per esempio la possibilità non solo di trasferire il credito, ma anche, importantissimo, di cartolarizzarlo come si fa negli Stati Uniti da decenni, inserendolo nel portafoglio di fondi, assicurazioni, family office”. E’ indubbio, ricorda Federcontribuenti “che con il Superbonus si e’ avuto un forte impulso del pil e del sistema edilizio italiano anche in considerazione delle norme europee sul green deal. Demonizzare il Superbonus – conclude Paccagnella – e’ andare contro le nostre PMI, gli artigiani e le famiglie. Abbiamo messo a disposizione una Piattaforma, Federbonus, che consente a coloro che hanno crediti relativi al superbonus di incontrare aziende o banche che possono acquistarli, considerando che le ultime normative varate da questa manovra di bilancio hanno stabilito ancora dei paletti dopo il caos generato da un anno a questa parte”.