ROMA – Monitoriamo con grande preoccupazione l’evolversi della situazione a Calenzano, in provincia di Firenze, dove una terribile esplosione ha provocato morti e feriti. Porgiamo alle famiglie le nostre più sentite condoglianze e ai feriti un augurio di pronta e completa guarigione. Attendiamo ulteriori sviluppi, ribadendo che, ovunque, la sicurezza dei lavoratori è un diritto inalienabile, per il quale dobbiamo tutti tenere l’attenzione costantemente elevata. Esprimiamo il nostro profondo ringraziamento ai Vigili del fuoco e a tutti gli operatori che, con il loro tempestivo intervento, hanno provveduto a riportare la situazione sotto controllo”.
Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL e Eliseo Fiorin, Segretario Nazionale UGL Chimici, in merito all’esplosione avvenuta nel deposito carburanti nell’area del sito Eni a Calenzano, in provincia di Firenze.
“Un’altra inaccettabile morte sul lavoro si è consumata in un deposito Eni a Calenzano (Firenze) dove due lucani, Franco Cirelli, di 50 anni, e Gerardo Pepe, di 45, sono morti nell’esplosione. L’Ugl Basilicata esprime un sentito cordoglio alle famiglie delle vittime, ai feriti un augurio di pronta guarigione, auspicando che le forze dell’ordine facciano piena luce sulle cause di questo ennesimo incidente su un luogo di lavoro. È un obbligo morale fermare immediatamente questa strage”.
Così in una nota congiunta i segretari generali dell’Ugl in Basilicata, Florence Costanzo, Giuseppe Palumbo e Pino Giordano in merito all’incidente avvenuto a Calenzano.
“Non possiamo permetterci di parlare di fatalità davanti a questi brutti eventi. L’Ugl continuerà le iniziative di mobilitazione per sensibilizzare il Paese di fronte al fenomeno delle cosiddette morti bianche. Perché adesso più che mai urge la promozione di una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro. È necessario puntare sulla formazione e su un addestramento adeguato a cominciare dalle scuole secondarie e, al contempo, occorre intensificare il dialogo avviato fra istituzioni, parti sociali e datoriali per rafforzare gli investimenti sulla sicurezza e intensificare i controlli. La mancata garanzia della sicurezza sul lavoro è diventata una vera e propria emergenza nazionale, servono misure efficaci e tempestive per prevenire simili tragedie. La notizia della morte dei due lavoratori lascia profonda impressione e profonda tristezza non a Cirigliano (MT) – dove viveva Cirelli – e a Sasso di Castalda (PZ), comune di residenza di Pepe ma, in tutta la Basilicata. Si è stufi di una cantabilità che certifica le disgrazie che colpiscono i lavoratori ed è indispensabile che questo stillicidio abbia fine poiché, la perdita di una vita umana crea un vuoto incolmabile che colpisce, straziando, l’esistenza di una famiglia e porta il disonore alla società. In un paese dove si lavora non più per migliorare la propria esistenza, ma per la sopravvivenza, è assolutamente inaccettabile morire sul posto di lavoro. Per l’Ugl – concludono Giordano, Florence e Palumbo – servono subito maggiori risorse da destinare alla prevenzione ed alla sicurezza sui luoghi di lavoro: #LavorarePerVivere”.