Roma – Lo Spallanzani si dota di una nuova tecnologia, preziosa per il contrasto e la cura del Papilloma virus umano (HPV). Si tratta dell’anoscopia ad alta risoluzione effettuata con THD HRStation in dotazione al Servizio di Dermatologia diretto dalla dr.ssa Alessandra Scarabello che spiega: “È uno degli esami più efficaci per lo screening delle lesioni neoplastiche intraepiteliali anali e in particolare del carcinoma squamoso anale. Infatti permette la messa in evidenza delle lesioni e, una volta individuata un’eventuale anomalia durante l’esame, viene effettuata una biopsia con lo scopo di individuare eventuali cellule displastiche. Inoltre, lo strumento fornisce la possibilità di trattamenti fisici delle lesioni intraepiteliali anali con la fotovaporizzazione tramite Laser CO2 che permette di eliminare lesioni anche importanti in ambito ambulatoriale con minimo dolore e minimo discomfort del paziente. Insomma, uno strumento che permette tre azioni in un’unica seduta ambulatoriale: diagnosi, biopsia e trattamento. Un fondamentale salto in avanti dell’Istituto nella diagnosi e cura dell’HPV anale”
La nuova tecnologia va a rafforzare il potenziamento dello Spallanzani nell’area delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST). L’infezione da Papillomavirus umano (HPV) rappresenta, infatti, l’infezione a trasmissione sessuale più diffusa al mondo. Alcuni tipi di HPV causano esclusivamente lesioni benigne (condilomi e verruche) mentre altri, cosiddetti ad alto rischio, sono coinvolti nello sviluppo di carcinomi squamosi dell’apparato ano-genitale e della regione testa-collo. L’infezione da HPV causa circa il 5% di tutti i tumori nel mondo con una stima di 625.600 donne e 69.400 uomini che si ammalano ogni anno di un tumore correlato all’HPV.

