Roma – Saranno balzati in parecchi dalle loro poltrone massaggianti, quando il professore Zangrillo di fronte a Lucia Annunziata sugli schermi della Rai tre ha decretato la fine clinica del Covid 19. Si badi bene, ha parlato di una fine clinica, quindi non che sia del tutto scomparso. Ma ciò fa ben sperare per una ripresa della vita in libertà.
Inoltre Zangrillo parla del terrore riservato al popolo italiano senza precedenti. Un fatto sul quale bisogna ragionare bene.
I loculizzatori del popolo, di fronte a questo annuncio sono comunque spiazzati. Si sono impauriti: ed il popolo ora come lo terremo a bada? I bollettini, i dati, i decessi, i morti, le bare, la gente intubata. Tutto finito per i politici ed i virologi ma anche per un tipo di giornalismo compiacente di un terrore generalizzato senza precedenti.
Ci saranno delle responsabilità da accertare iniziando dalla esautorazione del parlamento con l’adozione del Dpcm. Sebbene si sia convinti che di fronte al rischio epidemico sarebbero servite regole restrittive e anche un lockdown, non si può non tener conto del modus operandi relativo alla comunicazione da zero spaccato.
Zangrillo però non se lo aspettavano perchè rompe le uova nel paniere all’indomani dell’annuntio vobis gaudium magnum di Brusaferro circa il ritorno certo dei contagi ad ottobre. La sensazione che hanno trasmesso è che ci hanno goduto, poi potrebbe anche non essere così, ma la senzazione è stata quella di piegare la testa agli onesti, e quindi puntare il dito contro chi si azzardava a fare la corsetta, o chi si spostava un metro da casa.
Una sensazione assurda, che non pensavamo di dover provare. L’italiano improvvisamente è diventato un delinquente da reprimere, mentre tutti gli altri reati sono andati in quiescenza. Non si poteva far nulla. I libri di storia racconteranno l’imbarazzo provato da molti uomini delle forze dell’ordine nel dover eseguire certi ordini, dall’altra l’imbarazzo da parte del popolo di essere controllato a vista. Talvolta da qualche esagitato in preda a deliri di onnipotenza.
La loculizzazione è finita, e c’è chi spera ritorni quanto prima possibile. Ma se il virus è morto non potrà tornare, e se avranno ragione i Tarro, Montagnier ed ora i Zangrillo, i responsabili di tanto orrore dovrebbero essere denunciati e processati per procurato allarme, e se non esiste giustizia divina chi ha piegato la testa al popolo in maniera inopportuna, ne renderà conto al momento dell’attraversamento del bardo e all’arrivo alla porta inferi.
Daniele Imperiale