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Sport, futuro incerto per un settore schiacciato dall’emergenza covid

Roma – Passano i mesi e tra poco arriverà il primo anniversario del lockdown di Marzo 2020, periodo in cui ebbe ad iniziare la lunga odissea di molti settori produttivi tra i quali lo sport. Palestre chiuse, tutto vietato, poichè si ritiene che ogni attività sportiva, a meno che non sia individuale, possa essere motivo di contagio da covid 19. Un anno di chiusura dunque, anche perchè la pausa estiva non ha consentito alcuna ripresa vera e propria ma solo una transitorietà che era poi apripista di altri problemi. Quanto potrà andare avanti dunque la situazione di questo settore con tutte le implicazioni che ne derivano?
L’ultimo Dpcm sarà valido fino al 5 marzo prossimo, e poi quale è il futuro dello sport? I virologi continuano a sentenziare che si andrà avanti in questo modo, ossia con la colorazione delle regioni in base all’indice di contagio. E quindi coprifuoco serale, probabilmente niente spiagge aperte, e con una perdurante chiusura dello sport.

Quindi per evitare contagi si espongono categorie ad un altro tipo di morte, fisica, morale e mentale. L’assenza del poter fare sport ha fatto venir meno la cura della persona, tolto stimoli, oltre ad aver gravato sul futuro di chi lavora in queste professioni. La filiera non è di poco conto e dunque l’emergenza ha schiacciato e continua a schiacciare lo sport. Forse occorre pensare a dei protocolli di sicurezza e seppur in contingentamento ripensare aperture nelle palestre e nei centri sportivi, così come accade per altre tipologie di servizi.

FlexAd Associati  di Roma continua nel suo costante monitoraggio al fine di individuare soluzioni alle innumerevoli criticità che purtroppo sono presenti nel settore.

 

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