Roma – Si celebra in questi giorni la settimana nazionale della Celiachia. Nove giorni, dal 15 al 23 di Maggio, per fare corretta informazione, sensibilizzando il pubblico e i media su una patologia che in Italia riguarda circa 600.000 persone di cui quasi 400.000 non ancora diagnosticate. “Si tratta di un momento chiave per accendere i riflettori sulle innumerevoli fake news che troppo spesso contribuiscono a generare confusione e a diffondere convinzioni errate che mettono a rischio la salute dei pazienti e di chi ancora non sa di essere affetto da questa patologia” dichiara il Presidente AIC Giuseppe Di Fabio.
“Oggi accedere alle informazioni è sempre più semplice e alla portata di tutti, ma spesso ci si trova in una vera e propria jungla informativa, notizie non verificate e provenienti da fonti dubbie hanno la meglio su contenuti scientifici riconosciuti, talvolta grazie a corsie di diffusione preferenziali che trovano una cassa di risonanza nelle piattaforme social” dice Di Fabio “l’infodemia, come sempre più frequentemente viene definita la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni non vagliate, conduce inevitabilmente a una scarsa conoscenza dei fenomeni e, nel caso delle malattie, a una mancata consapevolezza dei bisogni e dei diritti dei pazienti da parte dell’opinione pubblica, dei media e delle stesse istituzioni. Ci auguriamo che questo evento possa rappresentare, ogni anno di più, un punto di riferimento per fare chiarezza: la celiachia non è una moda alimentare, ma una malattia cronica sistemica e severa, che, se non diagnosticata
precocemente, porta a complicanze gravi per i pazienti. Sono circa 400.000 i celiaci che ancora non sanno di esserlo e che mettono inconsapevolmente a rischio la loro salute”.
La celiachia colpisce in Italia e nel mondo almeno 1 persona ogni 100. L’ultimo dato del Ministero della Salute indica in poco più di 220.000 i pazienti celiaci diagnosticati. Significa che oltre il 60% dei celiaci sta ancora aspettando una diagnosi.