ROMA – “Mi pare che l’Italia abbia premiato la scienza e la medicina, sono stati bastonati alle urne quei partiti che andavano contro la scienza, che hanno portato avanti l’antivaccinismo, coloro che hanno preso posizioni contro la risposta grandiosa data dal Ssn, da Figliuolo e da Draghi. La politica che è andata dietro ai maghi Merlino, ai complotti e ha detto che i vaccini facevano male ha preso una forte bastonata alle elezioni”, ha dichiarato Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
“Se dopo questa bastonata elettorale qualcuno non cambierà registro vuol dire che non ha capito. Quando tu lisci il pelo a personaggi che dicono che bisogna curare il covid con la liquirizia e che i vaccini ammazzano la gente, alla fine la gente non ti segue- ha aggiunto- Mi accusano di fare politica? Io faccio politica sanitaria, non ho necessità di fare politica. Sono alcuni partiti che vogliono fare il mio mestiere, dicendo che il covid si cura con la liquirizia e che i vaccini ammazzano la gente. Qualcuno della politica è venuto a dire che io non potrei parlare in tv della mia materia, cioè delle malattie infettive, il problema sono i politici che invadono il campo dei medici, se loro facessero il loro mestiere noi faremmo il nostro, ma è evidente che se invadi il nostro campo, i medici e gli scienziati si difendono”.
“L’indicazione ad oggi è di offrire la terza dose dopo 6 mesi dalla seconda e entro un anno alle persone più fragili. In questo momento non credo sia necessario fare una terza dose a tutti. Il fatto che sia stata approvata lascia giustamente che sia il medico a decidere chi deve farla e chi no. Si deve passare ad una vaccinazione di massa ad una individualizzata. Credo che la maggior parte della popolazione farà una dose di richiamo, dopo circa un anno dalla seconda”, ha proseguito Bassetti.
Per quanto riguarda la fine della pandemia, “la scienza oggi ha vinto, dando una risposta in così poco tempo. Già oggi la nostra vita è tornata, non completamente quella di prima, ma ci manca poco. Non si va al 100% allo stadio e al cinema, ma ci andremo tra qualche settimana. Io chiedo al cittadino italiano, che cosa gli manca oggi rispetto al 2019? Secondo me siamo già usciti, se poi si vuole uscire completamente senza avere alcun tipo di restrizione bisogna far passare ottobre-novembre, forse vale la pena aspettare la fine dell’emergenza il 31 dicembre e poi si possono togliere le ultime restrizioni”