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Al via gli addobbi per la festa di Halloween, la storia celtica del nero e dell’arancione

Roma – Quest’anno c’è grande attesa per la festa di Halloween, forse proprio perchè a causa della pandemia per ben due anni non si è potuta vivere appieno. Ed inizia quindi il count down, ma già in molti come per il Natale si preparano per ora e per tempo con gli addobbi per salutare la notte del mistero e per una festa di origini anglosassoni ma che è entrata ormai a pieno titolo a far parte dei costumi e tradizioni italiane.
Forse sarà il mix di mistero e di divertente terrore, la simpatia delle zucche che appassiona grandi e piccini. La foto a corredo è un bell’ addobbo predisposto da Emanuele Forte ed Eleonora Galeone nella loro abitazione a Carsoli in Abruzzo. 
Ma ora cerchiamo di capire di più sulla storia di questa festa.
La parola “Halloween”  origini inglesi e si riferisce alla tradizione della chiesa cattolica e deriva probabilmente da una contrazione della frase “All Hallows Eve” ovvero la notte di ognissanti festeggiata il 31 ottobre, data che nel quinto secolo avanti Cristo nell’Irlanda celtica coincideva con la fine dell’estate: in questa ricorrenza – chiamata Samhain (pronunciata soueen) – i colori tipici erano l’arancio per ricordare la mietitura e quindi la fine dell’estate ed il nero a simboleggiare l’imminente buio dell’inverno.
Nella leggenda  di Halloween si narra che gli spiriti erranti di chi è morto durante l’anno tornino indietro la notte del 31 ottobre in cerca di un corpo da possedere per l’anno successivo. I Celti credevano che in questa magica notte tutte le leggi fisiche che regolano lo spazio e il tempo venissero sospese, rendendo possibile la fusione del mondo reale e dell’aldilà.
Ma ovviamente i vivi non avevano alcuna intenzione di essere posseduti.
Per questo  i contadini dei villaggi rendevano le loro case fredde ed indesiderabili spegnendo i fuochi nei camini e rendevano i loro corpi orribili mascherandosi da mostri gironzolando tra le case per far scappare di paura tutti gli spiriti che incontravano.
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I Romani fecero loro le pratiche celtiche. Ma con l’andare del tempo svanì la paura di essere posseduti dagli spiriti e rimase solo la tradizione di travestirsi. La festa di Halloween venne portata negli USA intorno al 1840 dagli emigranti irlandesi che fuggivano dalla carestia di patate che aveva colpito la loro patria.
La tradizione di “trick-or-treat”  ovvero dolcetto o scherzetto sembra  abbia origine non dai celti ma da una pratica europea del nono secolo d.C. chiamata in inglese “souling” che può essere tradotta  in italiano come “elemosinare anima”. Il 2 novembre, Ognissanti, i primi Cristiani vagavano di villaggio in villaggio elemosinando per un po’ di “pane d’anima” dolce fatto di forma quadrata con l’uva passa (come il nostro “pane ramerino”). Più dolci ricevevano più preghiere promettevano per i parenti defunti dei donatori. A quell’epoca si credeva che i morti rimanessero nel limbo per un certo periodo dopo la morte e che le preghiere anche fatte da estranei potessero rendere più veloce il passaggio in paradiso.

 

La tradizione di Jack-o-lantern deriva probabilmente dal folklore irlandese. Narra la leggenda che un uomo di nome Jack, noto baro e malfattore, ingannò Satana sfidandolo nella notte di Ognissanti a scalare un albero sulla cui corteccia incise una croce intrappolandolo tra i rami. Jack fece un patto col diavolo: se non lo avesse più indotto in tentazione lo avrebbe fatto scendere dall’albero. Alla morte di Jack, continua la leggenda, gli venne impedito di entrare in paradiso a causa della cattiva condotta avuta in vita, ma gli venne negato l’ingresso anche all’inferno perché aveva ingannato il diavolo. Allora Satana gli porse un piccolo tizzone d’inferno per illuminare la via nella tremenda tenebra che lo attorniava. Per far durare più a lungo la fiamma Jack scavò un grosso cavolo rapa e ve la pose all’interno.
Gli irlandesi usavano in origine i cavoli rapa ma quando nel 1840 arrivarono negli USA scoprirono che le rape americane erano piccole, ma anche che le zucche erano più grosse e più facili da scavare dei cavoli rapa. Ecco perché a tutt’oggi Jack-o-lantern è una zucca intagliata al cui interno è posata una lanterna.
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