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L’indebitamento non ferma la corsa ai regali

ROMA – Natale si avvicina e, anche quest’anno, è caccia aperta ai regali. Dopo quasi due anni di lockdown e restrizioni varie, e le festività dello scorso anno decisamente sottotono e per molti lontane dai propri cari, non stupisce che quest’anno si stia registrando un forte desiderio di tornare alla normalità. Un desiderio che si esprime anche attraverso i regali di Natale.

In base all’ultimo studio Coldiretti/Ixè, infatti, sembra che la spesa media sia di 206 euro a persona, il 17% in più dello scorso anno. Un dato, però, che deve far riflettere se affiancato a quelli diffusi da Eurisc, che parlano del 42,7% della popolazione in Italia con più di 18 anni che ha attualmente un contratto di credito rateale attivo, il 3,6% in più rispetto al 2020. Sempre secondo lo studio, le rate nella maggior parte dei casi sarebbero sostenibili per il contraente, grazie anche al basso costo del denaro di questo periodo e a condizioni di offerta che appaiono sempre più favorevoli ed allettanti.

“La pandemia ha impoverito moltissime persone, costrette a contrarre debiti per far quadrare i conti. Recentemente il direttore della Caritas diocesana ha detto che presso le loro strutture stanno assistendo sempre più italiani indebitati- commenta Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it, che da anni aiuta privati ed imprese ad uscire da situazioni di sovraindebitamento- Ma va segnalato che ci sono anche molte persone che, forse spinte dai bassi tassi di interesse, stanno chiedendo prestiti in alcuni casi un po’ troppo a cuor leggero. Molte persone che hanno già delle rate da pagare, magari di piccolo importo, pensano che cambierebbe poco se queste aumentassero di 50 o 100 euro. Ma non è affatto così. Ogni anno a gennaio le richieste di aiuto che riceviamo da parte di persone indebitate aumentano del 34%, e di queste il 67% arriva da chi ha contratto debiti per i regali di Natale o per festeggiare il Capodanno in luoghi esotici o location esclusive. Credo che contrarre dei debiti per un simile motivo sia davvero da irresponsabili, soprattutto se sappiamo di avere già altro denaro da restituire”.

Da anni Gianmario Bertollo ribadisce l’importanza di puntare su una maggiore educazione finanziaria tra la popolazione, a partire dalla scuola dell’obbligo, impegnandosi in prima persona con attività divulgativa sul tema e per la promozione della Legge 3 del 2012, nota anche come Legge Salvasuicidi, che ha introdotto strumenti per uscire da situazioni di forte sovraindebitamento. “Il problema più grande è che la maggior parte della popolazione si indebita perché non è in grado di valutare in che modo quel prestito andrà ad incidere concretamente sulle proprie finanze. Anche quando si è in difficoltà, non sempre un prestito può aiutare a risanare la situazione, se alla base non vi è una visione strategica di come impiegarlo e del suo piano di rientro” conclude Bertollo. (www.dire.it)

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