L’herpes labiale (herpes labialis), conosciuto anche come “febbre delle labbra” o “febbre sorda”, è una malattia infettiva causata prevalentemente dal virus herpes simplex tipo 1 (HSV-1) appartenente alla famiglia degli herpes virus. Può essere provocato anche, seppure in misura minore, dal virus herpes simplex tipo 2 (HSV-2) che, di solito, causa l’herpes genitale. Il contagio con il virus herpes simplex tipo 1 avviene attraverso la saliva, i baci o, in generale, tramite contatto diretto con le persone infette. Il virus penetra nell’organismo attraverso la pelle e le mucose, dove infetta le cellule epiteliali e ne determina la morte. Ciò si traduce nella formazione di piccole bolle, lesioni e vescicole biancastre, o rossastre, piene di siero e localizzate prevalentemente sulle labbra. Talvolta, l’herpes labiale può manifestarsi anche su guance, naso e palato.
Dopo la comparsa delle lesioni comincia il processo riparativo, che dura di solito 7/10 giorni, con la formazione delle croste.
Una volta penetrato nell’organismo, il virus si annida in strutture specializzate del sistema nervoso (i gangli neuronali locali) dove può rimanere inattivo anche per lunghi periodi. Poi, in occasione di cali delle difese immunitarie, periodi di stress, affaticamenti può riattivarsi dando luogo ad un’altra infezione (recidiva).
Le infezioni erpetiche, infatti, sono note per la loro capacità di ripresentarsi periodicamente. Sono molto diffuse e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che l’herpes labiale è un problema che riguarda 3,7 miliardi di persone al mondo sotto i 50 anni (dati relativi all’anno 2012).
I sintomi dell’herpes labiale includono:
- vescicole rosse, ripiene di liquido limpido
- dolore e bruciore nelle zone in cui sono presenti le vescicole
- prurito e momentanea perdita della sensibilità al tatto
Le vescicole possono scoppiare, esponendo la pelle al rischio di ulteriori infezioni. A distanza di alcuni giorni dalla loro comparsa possono formarsi piccole crosticine umide che poi diventano secche. Le croste si staccano facendo sanguinare la pelle fino a che non si rinnova il tessuto cutaneo.
Più in particolare, l’infezione dal virus herpes simplex tipo 1 (HSV-1) passa attraverso diverse fasi, cui si accompagnano specifici disturbi (sintomi):
- fase prodromica (che precede la comparsa dei disturbi), il virus inizia a replicarsi nella pelle, più comunemente sul labbro, dando una sensazione localizzata di tensione, formicolio e pulsazione. Con il passare del tempo, generalmente da poche ore a 48 ore, è possibile avvertire un senso di pizzicore (definito anche “punture di spillo” sulle labbra) o bruciore, talvolta di dolore. Poi sulla pelle appare un piccolo punto gonfio, duro e doloroso
- fase infiammatoria, sulla zona delle labbra colpita dall’herpes compaiono minuscole macchie rosse che, via via, si ingrandiscono riempiendosi di un liquido giallo traslucido fino a formare delle piccole vescicole disposte a grappolo lungo il bordo esterno delle labbra. Queste bollicine possono raggiungere dimensioni che vanno dai 2 ai 5 mm. Durante questa fase, che può durare dai 2 ai 3 giorni, il picco di contagiosità dell’herpes aumenta considerevolmente. L’herpes labiale può anche verificarsi intorno al naso, sulle guance o sul palato
- fase ulcerosa, le vescicole tendono a scoppiare scoprendo la pelle sottostante e rilasciando il liquido (estremamente infettivo) al loro interno. Compare il dolore. La rottura delle bollicine dà luogo a un’unica grande lesione di colore rosso che, spesso, rende complicate alcune attività quotidiane come bere o lavarsi i denti
- formazione della crosta, sopra l’ulcera scoperta si forma una sottile pellicola che poi si indurisce a formare una crosta. Sotto questa protezione la pelle comincia a riformarsi. La presenza della crosta, tuttavia, causa notevoli fastidi come forte senso di prurito e di secchezza e, non essendo elastica, tende a rompersi mentre si parla o si sorride causando piccole ferite sanguinanti e acuendo il senso di prurito. Questo stadio, di solito, è il più lungo, e il meno contagioso, e va dai 3 ai 4 giorni. Al termine, la crosta cade e la pelle sottostante appare riparata
Inoltre, nella fase successiva alla comparsa dell’herpes alcune persone sperimentano disturbi simili a quelli dell’influenza (sindrome para-influenzale) come:
- febbre
- gengive dolorose
- dolori muscolari
- mal di testa
- gola infiammata
- malessere generale
- linfonodi ingrossati
Segni e disturbi variano comunque a seconda che si tratti del primo episodio o di una recidiva. Le recidive, di solito, compaiono ogni volta nello stesso punto e tendono ad essere meno gravi rispetto al primo focolaio.
L’herpes labiale è causato dall’infezione con il virus Herpes simplex di tipo 1 (HSV-1) o, più raramente, di tipo 2 (HSV-2), entrambi appartenenti alla famiglia degli herpes virus. Il virus contagia solo l’uomo e si trasmette da persona a persona tramite contatto. La prima infezione, generalmente, si verifica durante l’infanzia e può avvenire anche in assenza di disturbi (asintomatica). Determina una reazione del sistema di difesa dell’organismo che, tuttavia, non elimina il virus che rimane nel corpo per tutta la vita. Avendo affinità per il tessuto nervoso, il virus raggiunge le terminazioni nervose presenti nel punto in cui è avvenuto il contatto e i gangli nervosi locali. Qui rimane inattivo (fase latente), in perfetto equilibrio con le difese immunitarie dell’organismo, finché stimoli di diversa natura, quali febbre, stress emotivi e fisici, mestruazioni, interventi chirurgici, infezioni, terapie immunosoppressive, esposizione ai raggi ultravioletti e/o al freddo, alterando le difese immunitarie creano le condizioni favorevoli alla riproduzione del virus ed alla sua migrazione dal ganglio neuronale alla cute attraverso la via nervosa, causando la recidiva.
Per accertare (diagnosticare) l’herpes labiale, di solito, è sufficiente che il medico osservi la parte malata, esaminando bene la sede e la distribuzione delle lesioni, e si informi sull’eventuale presenza di disturbi (sintomi) comparsi prima delle lesioni cutanee: sensazione di calore, dolore e prurito (sintomi prodromici). Nei casi più difficili può essere necessario l’impiego di analisi di laboratorio. La certezza che si tratti di un’infezione da herpes simplex tipo 1, tuttavia, può essere data solo dal ritrovamento del virus nel materiale biologico prelevato dalle lesioni.
Non esistono medicinali che consentano di debellare completamente l’herpes simplex tipo 1 dall’organismo. Il trattamento dell’herpes labiale prevede l’uso di farmaci antivirali specifici (prevalentemente l’Aciclovir), generalmente per uso locale sotto forma di creme. Questi, tuttavia, non cambiano di molto il decorso della malattia. Le applicazioni locali di creme contenenti Aciclovir o suoi derivati hanno infatti una modesta efficacia nel ridurre le lesioni, ma riducono la sensazione di dolore e bruciore e vanno utilizzate nei casi lievi di infezione per diminuire i disagi o per ridurre il rischio di contagio. Tutte le applicazioni locali sono efficaci soltanto se iniziate nella fase prodromica, cioè nelle prime 48 ore. Per togliere il sintomo del prurito e del bruciore e impedire che si verifichino anche delle altre infezioni sulle lesioni cutanee può essere utilizzato gel al cloruro d’alluminio (detto Gel astringente) da applicare più volte al giorno.
Per evitare che l’herpes compaia di nuovo è bene evitare di esporsi a quei fattori scatenanti che ognuno ha sperimentato in passato: tra essi ci possono essere il fumo, lo stress, il poco sonno e l’esposizione solare prolungata o senza protezione adeguata.
Le forme più gravi di herpes labiale possono richiedere una cura farmacologica antivirale da prendere per bocca (orale) o per iniezione endovenosa (via infusionale endovenosa), sotto controllo medico. Gli antivirali per via orale come Aciclovir o Valaciclovir sono efficaci nel trattamento dell’herpes e possono essere usati, nei casi più gravi, per 5 – 7 giorni; la decisione da parte del medico di prescrivere cure con antivirali per via orale si basa sull’intensità e sulla localizzazione delle manifestazioni e sulla frequenza delle recidive.