Roma, corteo della ‘Lupa’ per ricordare lo studente 18enne morto a Udine. Tensione con la polizia
Prima di raggiungere l'Ufficio Scolastico Regionale, verso cui gli studenti hanno lanciato vernice rossa "come il sangue di chi è morto", c'è stato un lancio di bombe carta e petardi contro le forze dell'ordine
ROMA – Il movimento studentesco romano della ‘Lupa‘ ha organizzato un corteo, partito da piazzale dell’Esquilino e diretto ai Fori Imperiali, per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro e ricordare Lorenzo Parelli, lo studente 18enne morto schiacciato da una trave all’ultimo giorno del suo tirocinio professionalizzante presso lo stabilimento della Burimec, in provincia di Udine.
Dietro allo striscione con la scritta “Di scuola non si può morire, è tempo di riscatto”, e intonando cori come “Lorenzo è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai”, “l’alternanza non la vogliamo”, “pagherete caro, pagherete tutto”, gli studenti sono passati dall’Ufficio Scolastico Regionale in via Frangipane, contro cui hanno lanciato vernice rossa “come il sangue di un ragazzo di 18 anni che è morto, vittima di questo sistema di scuola asservita ai bisogni delle aziende e dei privati”, ha spiegato uno studente al megafono.
Momenti di tensione si sono vissuti in via degli Annibaldi, quando gli studenti hanno lanciato petardi e bombe carta contro il cordone di polizia nella traversa di via Cavour che porta all’Usr Lazio. Arrivati ai Fori Imperiali, dopo un minuto di silenzio gli studenti e le studentesse della ‘Lupa’ hanno intonato il coro “Lorenzo è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai”. Dalla piazza i ragazzi hanno rilanciato l’appuntamento per l’Assemblea nazionale del movimento, sabato prossimo a Roma.
COLLETTIVO OSA: “ALTERNANZA VA ABOLITA ADESSO”
“Siamo tornati in piazza perché non ci basta quello che abbiamo fatto domenica scorsa, dopo il grande corteo al Pantheon violentemente caricato dalle forze dell’ordine. Gli studenti fanno sentire di nuovo la loro rabbia, siamo scesi in piazza di nuovo per dire una cosa semplice: che l’alternanza non si può riformare, che non esiste una buona alternanza, che va abolita adesso perché la morte di Lorenzo è responsabilità di chi ha introdotto l’alternanza”. Così Tommaso, studente del collettivo Opposizione Studentesca d’Alternativa (Osa), da piazzale dell’Esquilino a Roma, prima della partenza del corteo del movimento studentesco ‘La Lupa’.
A chi puntualizza che lo stage di Lorenzo non era un Pcto (ex alternanza scuola lavoro introdotta dalla ‘Buona scuola’), Tommaso risponde che “l’alternanza scuola-lavoro è la punta di diamante delle riforme che hanno portato all’asservimento della scuola ai privati. Lorenzo muore – conclude – per un modello di scuola che c’è dietro, che mette prima gli interessi delle aziende, e poi quelli degli studenti e dei lavoratori”. (www.dire.it)