Le innovazioni nella farmacogenetica, al via il 41° congresso Sif
Il congresso iniziato il 16 si concluderà domani 19 novembre 2022
È noto, infatti, come le risposte individuali ai farmaci possano variare da un paziente all’altro e generare, in alcuni di loro, anche gravi effetti avversi. Questo dipende da varie cause come l’età, il sesso, la funzionalità degli organi, l’impiego concomitante di altri medicinali, l’assunzione di particolari cibi, l’alcol e il fumo. Ma non è tutto: la ragione di queste differenze – ed è questa la novità – può risiedere anche nel nostro DNA. Da qui l’importanza della farmacogenetica come strumento in grado di dare un significativo contributo nel contrastare gli eventi avversi.
Altro focus degno di interesse sarà quello dedicato al più importante studio clinico prospettico randomizzato di farmacogenetica finora realizzato, PREemptive Pharmacogenomic testing for Preventing Adverse drug REactions (PREPARE) study, che ha coinvolto 6.944 pazienti provenienti da sette Paesi europei, tra cui l’Italia. Si tratta di un progetto no profit recentemente concluso e finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020. In rappresentanza dell’Italia, la Struttura di Farmacologia Sperimentale e Clinica diretta dal Prof. Toffoli ha contribuito allo studio con il reclutamento di ben 1.232 pazienti. “Questa partecipazione rappresenta un importante riconoscimento della figura del farmacologo clinico nel campo della farmacogenetica”, conclude Toffoli. “A breve verranno pubblicati i risultati del progetto che hanno dimostrato l’utilità dei test farmacogenetici pre-terapia nei confronti della prevenzione degli effetti avversi dei farmaci”.