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Giornata per la lotta all’Aids: il 1 dicembre test-day al Campidoglio

ROMA – Il 1 dicembre, in occasione della giornata internazionale per la lotta all’Aids, il Campidoglio aprirà le sue porte per un test day a cui potranno prendere parte i consiglieri, le consigliere e la Giunta. Un’iniziativa nata per sottolineare quanto sia importante lo screening precoce per una malattia non più mortale come un tempo, ma solo se diagnosticata. Questo pomeriggio, la Commissione capitolina Pari Opportunità si è riunita in audizione con le associazioni Anlaids Lazio e Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli per riflettere su quali strategie mettere in campo in occasione del 1 dicembre e non solo.

“Oggi le opportunità per riconoscere in tempo la malattia, ci sono- ha spiegato un attivista del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli- esistono i test rapidi, si possono trovare anche nelle farmacie. È importante farli, perchè oggi l’Hiv continua a circolare, anche tra i più giovani, anche tra gli eterosessuali. Per questo la comunicazione e la diffusione della cultura alla prevenzione deve essere trasversale e, le istituzioni devono fare di più per informare le persone e invitarle a fare i test. Questa è la strada giusta per far diventare Roma una città sempre più inclusiva e in lotta per la lotta all’Aids”. Rosario Galipò, psicologo di Anlaids Lazio, prima associazione italiana nata per fermare la diffusione del virus Hiv e dell’Aids, ha spiegato che “nel corso del tempo l’Hiv ha cambiato volto, non l’alone che circonda le persone. Oggi abbiamo una terapia con la quale si riesce a gestire la patologia per fare in modo che non sia più una condanna a morte. Di Aids si muore, ma solo se non si ha la diagnosi in tempo per poter gestire la terapia. Ormai i quadri clinici non sono così drastici come un tempo, il problema resta diagnosticare il virus, il problema nasce quando la persona non sa di avere l’Hiv”

Negli ultimi anni la curva dei contagi è diminuita, ma è ancora rilevante soprattutto tra gli under 29, una generazione di giovani meno informati e meno sensibili al tema. Nel 2020 c’è stato un crollo dei casi, ma riconducibile all’impossibilità di eseguire i test. “Noi ci rivolgiamo a giovani studenti e universitari, perché si tratta della generazione giovane che non ha conosciuto gli anni Ottanta- ha aggiunto Galipò- e la disinformazione allontana sia dalla prevenzione che dalla cura. Per questo dobbiamo lavorare sull’eliminazione dello stigma anche negli ambienti sanitari”.

In vista del 1 dicembre, Anlaids Lazio organizzerà incontri nelle scuole, con l’invito a fare testing. “Le istituzioni devono essere più presenti e sempre, non solo in occasione del primo dicembre. Solo così riusciremo ad essere più incisivi nella lotta all’Aids”, ha concluso Galipò. L’evento del 1 dicembre si svolgerà in Campidoglio, dalle 9.30 alle 12.30, nella sala del Carroccio. “Dobbiamo lavorare di più con le scuole e con le associazioni, per svolgere attività capillari su tutto il territorio della città metropolitana, non solo a Roma”, ha detto Nella Converti, consigliera dell’assemblea capitolina per il Pd e presidente della Commissione politiche sociali e della salute. In conclusione i consiglieri hanno sottolineato l’urgenza di coinvolgere le farmacie, anche quelle comunali, nell’erogazione dei test salivari. La consigliera Rachele Mussolini ha raccontato di aver “perso più di una persona per questa malattia: negli anni Ottanta chi la contraeva aveva un destino segnato. Ora però non è più così, ma solo se si attua una campagna di prevenzione efficace”. (www.dire.it)

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