EDITORIALE – Tutti noi siamo costantemente alla ricerca della felicità, dal criminale al viandante che vuole conoscere la verità, tutti nessuno escluso. Il criminale compie azioni negative per stare bene, guadagnare denaro, potere, il ricco cerca di avere sempre di più per essere felice, il povero desidera la ricchezza per essere felice, il padre o madre di famiglia cercano l’unione o il desiderio ideale di unione per essere felici, colmare quella solitudine di fondo, l’intellettuale o l’erudito che legge sempre più per soddisfare la sete di conoscenza che lo rende felice, la persona spirituale cerca qualsiasi dottrina o tecnica per raggiungere la pace e quindi la felicità. La perversione della carne e del sesso, una costante fame insaziabile. La voglia di comprare e comprare per soddisfare quell’immagine di sé.
Ma nessuno qui elencato la raggiungerà, perché ? Come possiamo essere felici? Soprattutto cos’è la felicità? è una vana illusione, come l’arcobaleno in un giorno di pioggia? Perché siamo felici solo per brevi istanti della nostra vita? Come esserlo sempre?
Cerchiamo di sviscerare queste domande esistenziali ed essenziali che ci inducono alla comprensione di noi stessi. Iniziamo il viaggio d’introspezione che quasi mai facciamo, a causa della frenesia della vita, della pseudo quotidianità, normalità, un gioco dolente, un’acchiapparella del desiderio.
Sopra abbiamo citato degli esempi delle categorie di persone e forse anche tu rientrerai in quelle parole, situazioni verificabili nella vita comune. Perché non potranno mai essere felici se seguiranno sempre quella strada?
Perché è come di cercare di afferrare qualcosa che mai potrai avere, l’esterno non arricchisce l’interno, l’avere non soddisfa mai l’essere, ciò che è oggettivo non può essere soggettivo o è tutto in un modo o nell’altro.
Partiamo dal presupposto che non conosciamo noi stessi, non sappiamo nulla delle cause che ci modificano o siamo, di conseguenza ogni cosa, evento che accade nella nostra vita è in balia dei quattro venti, della casualità, insomma non c’è regolarità, equilibrio.
A causa dell’ignoranza, le pulsioni inferiori, istintive, animalesche condizionano la psiche, creando forme pensiero ossia corpi gassosi mentali di desiderio. Esso crea l’immagine, quindi la forza e l’attaccamento che ci spinge a soddisfarlo, tuttavia non avendo nessuna esistenza concreta, non esiste. Perciò siamo spinti solo dalla nostra fantasia condizionata delle nostre passioni.
Ma allora come possiamo essere felici?
Attraverso la mente, riconoscendo il desiderio come fumo illusorio, come vacuità, che non ha reale esistenza, non rimanendo attaccati a quella immagine ed a quella voglia irrefrenabile di soddisfarlo. L’ignoranza, crea il desiderio, il desiderio l’attaccamento, l’attaccamento crea sofferenza.
Solo spogliandoci di tutti i pensieri, di tutti gli attaccamenti e delle vane glorie possiamo essere felici, rinunciare al mondo e alle cose del mondo, rinunciare a noi stessi, ovvero al nostro EGO che vuole sempre tutto per sé.
Dunque che cos’è la felicità?
La felicità è quella forza, quell’energia che muove ogni cosa, quell’amore immutabile e sempre presente, la gioia radiosa che ci rende fanciulli, curiosi della vita, è soprattutto assenza di qualsiasi forma mentale, vuoto che è pienezza, impersonalità, assolutezza, assenza che è presenza., è lo stato d’essere senza forma, in quiete, in riposo, in totale abbandono al vasto oceano.
Per far si che si raggiunga quest’immortalità e intramontabilità della felicità bisogna seguire tutte queste cose, non è facile, anzi forse è il succo della vita, la cosa più difficile, ma essenziale alla tua felicità, meditando ogni singolo attimo, giorno delle tua quotidianità, ossia riflettendo e applicandolo nella pratica, a poco a poco ritornerai bambino. Dobbiamo essere semplicemente, quello che siamo, senza maschere o storture, coltivare il cuore e non la mente, la semplicità e l’umiltà sono il sale che ci rende sapidi.
“Se il tuo occhio è semplice tutto il tuo corpo sarà pieno di luce.”
“Se sarete come uno solo di questi bambini, vostro sarà il regno dei cieli, ma il regno dei cieli è solo dentro di voi, non altrove”
“Non preoccupatevi di ciò che indosserete, mangerete, piuttosto cercate il regno di Dio, il resto vi sarà dato in aggiunta e non vi preoccupate del domani perché esso basterà a se stesso” – diceva Gesù il Cristo.