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A Verona arrivano i patti educativi di comunità

VERONA – Partecipazione, cooperazione e solidarietà sono i valori alla base del Patto di collaborazione territoriale di Verona contro la dispersione scolastica e per il contrasto alle povertà educative, presentato questa mattina nelle sale del palazzo della Gran Guardia in occasione delle Giornate della didattica.

L’intesa coinvolge la prefettura e il comune di Verona, l’ufficio scolastico provinciale, la diocesi e la questura, con l’obiettivo di favorire attraverso il percorso educativo benessere e formazione di bambine e bambini, prerequisiti essenziali per il loro futuro.

Grazie all’accordo, in quest’ottica si propone alle scuole del territorio, ma anche agi enti locali, a soggetti del terzo settore e associazioni civiche di stringere dei “patti educativi di comunità” finalizzati ad arricchire la formazione dei ragazzi incrementando le attività curriculari ed extra-curriculari per facilitarli nel loro percorso di crescita – con il coinvolgimento attivo delle famiglie – e meglio orientarli.

Si tratta di un progetto strutturato che punta su “alleanze” tra scuole, istituzioni e società civile che i firmatari dei patti si impegnano a realizzare, per supportare e valorizzare l’esperienza scolastica degli studenti, in particolare quelli con fragilità, del primo ciclo di istruzione.

Riconoscendo, infatti, la funzione sociale della scuola e coinvolgendo tutte le realtà del territorio nella responsabilità educativa, i patti individuano come priorità la cura e la presa in carico delle situazioni più vulnerabili, allo scopo di contribuire a rimuovere diseguaglianze e a prevenire e contrastare dispersione scolastica e povertà educativa, con un aumento dell’offerta formativa.

Programmi personalizzati di doposcuola, attività di orientamento, visite a musei e biblioteche, laboratori “del fare”, seminari e incontri a tema, anche con la partecipazione di genitori e nonni, approfondimenti con esperti, utilizzo di spazi pubblici come piazze e aree verdi, sport e musica sono tra le azioni immaginate per prevenire il fenomeno della dispersione.

Alunni e famiglie destinatari degli interventi previsti dai singoli patti saranno individuati dai dirigenti scolastici in base a un’analisi dei bisogni, per la maggior efficacia e più capillare applicazione del progetto educativo dei patti di comunità, portato avanti dalla prefettura scaligera nell’ambito di una più ampia azione che mira a intervenire sui fattori di rischio-marginalità ed esclusione dei ragazzi di famiglie disagiate dal punto di vista economico-sociale, all’interno della quale la stessa prefettura ha anche promosso insieme con la Caritas diocesana una serata di beneficienza, “Prima i bambini: spezzare le catene della povertà”, per raccogliere fondi destinati a finanziare l’accesso ad attività extra-scolastiche, laboratori teatrali, di cinema, lettura e doposcuola in aree del territorio più a rischio dispersione scolastica.

«Un piano di comunità condiviso e integrato che sia capace di individuare e prevenire abbandono scolastico e povertà educative», ha commentato infatti il prefetto Donato Cafagna durante la presentazione del progetto, è la chiave per operare una reale azione di prevenzione e contrasto di quei fenomeni di disagio e devianza «che non possono trovare una risposta affidata alla sola repressione».

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