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Conti dei flussi fisici di energia, al via il data warehous dell’Istat

Il 1 dicembre 2023, l’Istat rende disponibili sul proprio data warehouse – tema “Conti nazionali”, sottotema “Conti ambientali”, sezione “Conti dei flussi fisici di energia (PEFA)” – i dati dei Conti dei flussi fisici di energia (Pefa – Physical Energy Flow Accounts) dell’economia italiana, per gli anni 2008-2021, espressi in terajoule (tj).

Con la presente edizione si rilasciano ex novo le stime dei flussi energetici dell’anno 2021 e si aggiornano quelle degli anni 2019-2020. Anche per l’indicatore “intensità energetica del valore aggiunto” si aggiornano solo gli anni 2019-2020 a cui si aggiunge il dato del 2021, mentre per l’’indicatore “intensità di emissione di CO2 dei consumi energetici” viene aggiornata l’intera serie storica in conseguenza all’aggiornamento dei dati sulle emissioni atmosferiche, oltre ad aggiungere l’anno 2021.
Il Pefa consente di analizzare in maniera dettagliata il metabolismo energetico del sistema socioeconomico e le interazioni tra sistema naturale e sistema antropico in termini di approvvigionamento, trasformazione e utilizzo dell’energia, fornendo una rappresentazione completa – e coerente con il sistema dei conti economici nazionali – dei flussi di energia dall’ambiente verso l’economia, all’interno dell’economia e dall’economia verso l’ambiente, distinguendo risorse naturali, prodotti e residui energetici. Per ciascun flusso di energia si registrano l’origine (offerta) e la destinazione (domanda) distinte per attività produttive, famiglie, accumulazione, resto del mondo e ambiente, attraverso uno schema matriciale basato sulla struttura delle tavole delle Risorse e degli Impieghi proprie dei conti nazionali monetari.
Nel 2021, a seguito dello shock pandemico dell’anno precedente, quasi tutti i flussi registrano una forte crescita, pur non raggiungendo – nella maggioranza dei casi – i livelli del 2019.
Nel 2021 l’energia che entra nell’economia nazionale ammonta a circa 8,1 milioni di terajoule (+7,5% rispetto al 2020), di cui il 17,7% è costituito da prelievi di energia dall’ambiente naturale italiano (-1,9%, tornando ai valori del 2019) e l’82,3% da importazioni di prodotti energetici (+9,8%). Anche l’energia che esce dal sistema economico nazionale nel 2021 è circa 8,1 milioni di terajoule (+9,1% rispetto al 2020) di cui il 17,1% è costituito da esportazioni di prodotti energetici (+10,7%) e l’82,9% da restituzioni all’ambiente naturale in forma di energia degradata e non più utilizzabile (+8,7%). L’uguaglianza tra i flussi di energia in entrata e in uscita dall’economia nazionale indica che l’accumulazione netta di energia nel sistema economico è pressoché nulla nel 2021.
Il consumo totale di energia delle unità residenti (Net domestic energy use – NDEU) nel 2021 risulta pari a 7,0 milioni di terajoule (8,8% in più rispetto al 2020 e quasi uguale al valore pre-pandemico):

  • il 31,0% è attribuibile alle famiglie (per trasporto in conto proprio, riscaldamento e raffrescamento, acqua calda e uso cucina, illuminazione e elettrodomestici) e la rimanente parte alle attività produttive;
  • il 4,5% è finalizzato ad usi non energetici (Net domestic energy use for non energy purposes – NDEU_non energy): si tratta di energia utilizzata per produrre prodotti non energetici (plastica, bitume, ecc.) o per lubrificare ingranaggi;
  • il 17,8% dell’energia consumata proviene da fonti energetiche rinnovabili, ma solo il 13,9% è considerabile consumo rinnovabile “moderno” (che esclude l’uso tradizionale della biomassa, ossia l’uso inefficiente di legna, carbone di legna e altra materia organica da parte delle famiglie per riscaldamento e uso cucina); considerando il solo consumo per finalità energetiche (NDEU_energy) tali percentuali salgono rispettivamente a 18,6% e 14,6%;
  • l’83,5% è rilevante per le emissioni atmosferiche poiché effettuato mediante combustione (+9,5% rispetto al 2020, ma -1,3% rispetto al 2019).

I dati del Pefa, comparabili – per costruzione – con i dati economici di Contabilità Nazionale e con quelli degli altri conti ambientali, sono particolarmente idonei all’utilizzo nell’analisi integrata ambientale ed economica. Nel 2021:

  • l’“Intensità energetica del Pil” (rapporto tra NDEU e Pil) conferma il valore dell’anno precedente intorno a 4,1 terajoule per milione di euro di Pil (valori concatenati con anno di riferimento 2015);
  • l’”Intensità energetica del valore aggiunto” (rapporto tra NDEU_energy e valore aggiunto) si attesta su 3,0 terajoule per milione di euro di valore aggiunto (valori concatenati con anno di riferimento 2015), rimanendo stabile per le attività produttive nel loro complesso, mentre registra variazioni significative per singola attività produttiva;
  • l’”Intensità di emissione di CO2 dei consumi energetici” (rapporto tra emissioni di CO2 e NDEU_energy) registra aumenti rispetto al 2020 del 2,5% per l’intera economia, dell’1,0% per le famiglie e del 3,2% per il totale delle attività produttive (con variazioni molto differenti per le singole attività), pur rimanendo su livelli inferiori a quelli del 2019 (rispettivamente -1,4%, -3,1% e -0,7%).

Per maggiori informazioni, si rimanda ai metadati pubblicati.

Le serie sono ancora diffuse tramite entrambi i data wharehouse I.Stat e IstatData (la nuova banca dati in cui stanno progressivamente migrando tutti i contenuti di I.Stat; fino al completo trasferimento dei dati i due sistemi coesisteranno).

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