Roma- Come noto il Superbonus è un’agevolazione edilizia che prevede un’aliquota del 110% di detrazione delle spese sostenute per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
Stando al decreto approvato al Senato su Superbonus, l’agevolazione dovrà essere detratta in 10 anni – e non più in 4 – per le spese sostenute nel 2024-25; al momento, per il Superbonus col decalage (70% nel 2024 e 65% nel 2025) la fruizione è con detrazioni in 4 rate
Le detrazioni IRPEF maturate dal 1° gennaio 2024 quindi dovranno essere recuperate in 10 anni, con la tanto ‘polemizzata’ retroattività della norma che alla fine è stata confermata. Ma Forza Italia tiene il punto. “Abbiamo votato la fiducia ma non nascondiamo perplessità sui diritti acquisiti che non possono essere toccati – ha affermato Tajani”.
La detrazione in 10 anni varrebbe anche per il Sismabonus e il Bonus Barriere Architettoniche, sempre per le detrazioni dal 1° gennaio 2024.
Chi, nel 2024, ha beneficiato del Superbonus con la cessione del credito o le imprese che hanno scontato le fatture, potranno continuare a compensare in 4 anni i crediti Superbonus e in 5 anni quelli Sismabonus e Bonus Barriere.
L’emendamento prevede anche il divieto, per chi ha beneficiato del Superbonus o di un altro bonus sotto forma di detrazione diretta, di optare per la cessione del credito per le rate non ancora fruite.
Le banche dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate di avere acquistato i crediti a un prezzo pari o superiore al 75% del valore nominale; in caso contrario, scatterà l’allungamento delle detrazioni da 4 a 6 anni del periodo di fruizione delle quote residue dei crediti dal 2025 in poi.
di conseguenza:
- dal 1° gennaio 2025, le rate si spalmano su 6 annualità e non più su 10;
- le rate restano a 4 anni per gli istituti finanziari che hanno scontato i crediti almeno al 75%.
Le pubbliche amministrazioni locali procederanno (dovere) alla segnalazione, alle Autorità competenti (Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate), di interventi fittizi, che hanno portato a detrazioni indebite.
Quei comuni che effettueranno le segnalazioni potranno prendere circa il 50% (a ristoro della partecipazione contro l’evasione fiscale) di quanto segnalato (multe, tributi riscossi, ecc).
Ovviamente c’è attesa per l’approvazione in Senato, qualcosa potrebbe ancora cambiare.