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Un romanzo nostalgico, immaginifico, spietato: “I paesi della solitudine” di Marcello Iori. Intervista all’autore

Un crimine tremendo scuote l’afosa e solitaria estate di Vitrusi, paesino remoto della Calabria: un ragazzino di tredici anni è stato ucciso e qualcuno adesso deve pagare l’offesa. Gebedia, coetaneo della vittima, decide che è tempo di fuggire di casa per raggiungere Sofia, l’amore perduto. In sella alla sua bluesbike, parte, ignaro che, mentre viaggia attraverso la penisola fino alle lontane valli della Toscana, un destino avverso lo lega a doppio filo alla propria terra natale, reclamando il suo aiuto. I paesi della solitudine è un on the road malinconico e intenso, un’immersione in paesaggi a tinte forti dell’Italia rurale, una nostalgica sinfonia che accompagna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

Intervista all’autore

Buongiorno Marcello, parlaci di te e come è nata la passione per la scrittura

Vivo e lavoro in Inghilterra da cinque anni, co-gestisco una caffetteria vegana. In Italia ho lavorato in diversi settori, come agente immobiliare, geometra per uno studio di architetti, cuoco e relatore per un’importante associazione italiana nel campo del benessere. Inoltre, scrivo. Ho pubblicato il mio primo romanzo nel 2006. La passione per la scrittura è nata dopo vari tentativi di comprendere in che modo indirizzare la mia fervida immaginazione. Devo alla mia bisnonna il bagaglio di inventiva che ho ereditato da lei. Sentivo che dovevo canalizzare la creatività, così per un po’ ho fatto il musicista, ero molto giovane, ma alla fine ha vinto la scrittura come forma d’arte prediletta e strumento di veicolo per le idee che avevo.

Un piccolo approfondimento sul titolo che hai scelto per il tuo libro, che cosa rievoca?

Ci sono tre cose da dire riguardo al titolo. Intanto, è un omaggio a un grande romanzo, Cent’anni di Solitudine. Gabriel Garcia Marquez è stato uno degli autori che ha creato un prima e dopo dello scrittore Marcello Iori, cambiando per sempre sia il mio approccio alla scrittura, sia la visione che avevo del romanzo stesso. Il secondo aspetto riguarda le mie origini. Parte della mia famiglia proviene dal Sud, dalla Calabria. Durante l’adolescenza, ho vissuto fervidamente quei luoghi, li ho esplorati, hanno nutrito le mie idee, stimolato i sensi. Quando leggi I Paesi della Solitudine, comprendi quella sorta di esistenza eterea che permea i luoghi del Sud Italia. Infine, Solitudine. Qui la solitudine è intesa come una forma di eterna malinconia, un trasporto, uno sguardo fugace alle spalle che è l’addio più doloroso ma anche più caro. Poiché i paesi della solitudine sono i luoghi delle storie più vere e mistiche, è dove la cultura di una Nazione si genera, la radice maestra dell’albero, quella che scava per far spazio alle altre e sostiene la struttura.

Presenta il protagonista di I paesi della solitudine

Nel tempo del romanzo, Gebedia si situa al culmine della propria adolescenza. Vive in un mondo personale che sfiora e assaggia con tutto sé stesso. Ha visioni di persone che non esistono, oppure vede cose diverse rispetto agli altri suoi coetanei, come ad esempio l’albero di fico, che per i suoi due amici non è altro che un semplice albero di ulivo. Eppure, per lui, questa realtà privata è tangibile, rumorosa o sommessa, la gusta, la può toccare, ci parla in modi alquanto bizzarri, come l’amicizia con il fisico Pauli che comunica tramite il cinguettio di un fringuello. Gebedia ha un’ossessione, che è l’amore che prova per Sofia, un amore ingenuo, sentimento che indaga all’interno della propria età, e che lo consuma anche quando lei non c’è, tanto da spingerlo a compiere un viaggio impossibile, tanto da costruire con le proprie mani una bicicletta per fuggire di casa e affrontare il mondo da solo. Ricordo che Gebedia ha 13 anni.

L’ambientazione del romanzo assume un ruolo molto importante nel corso della trama: quale atmosfera possono aspettarsi i lettori?

L’atmosfera è quella dei paesini caratteristici d’Italia, quelli arroccati sulle montagne, o costruiti sulle macerie delle case antiche. Alcuni, come Mocigno e Vitrusi, sono paesi immaginari, ma speculari a località reali. Vitrusi è il lato sinistro di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, paese che io conosco molto bene. L’atmosfera è quella della finezza, della peculiarità, delle storie miracolose (come quella della Samà), dei lavori antichi, fino alle pendici di coloro che hanno scelto una vita autonoma, fuori dai criteri e le regole della società, e questo è il caso di Avalon, nella Valle degli Elfi, a Pistoia (luogo che ho visitato alcuni anni fa). È, dunque, un’atmosfera sacra, fitta di mistero e gestualità, di profumi, di tradizioni centenarie e patti feroci. Luoghi in cui la legge personale viene, spesso, prima di quella giuridica.

Quali tematiche affronti e c’è un messaggio che hai voluto trasmettere attraverso questo romanzo?

Non ho pensato volutamente a un messaggio in particolare. Chi ha letto il libro, finora, ha colto svariate sfumature, e i temi sono molti. Credo che il messaggio principale si possa riassumere così: la vita si compone di vari stadi, ognuno di esso violento e necessario, allunga le nostre ossa, costruisce i nostri muscoli, e logora e picchia, eppure ci riempie di tanta bellezza che bisogna cercarla dentro sé stessi, poiché è una perla fatiscente che è stata raffinata dalle tenebre a cui siamo andati attraverso. È di certo un romanzo complesso, c’è la violenza minorile, il desiderio d’amore, il travaglio della crescita, il senso di impotenza degli uomini, l’inadeguatezza, la voglia di libertà e il male più assoluto, che poi è quello immorale, che non si può aggiustare.

Definisci il libro con tre aggettivi e a chi ne consigli la lettura?

Nostalgico. Immaginifico. Spietato. Lo consiglio ai lettori audaci, a quelli che sono voraci, che non accettano frasi fatte dagli autori; a coloro che vogliono leggere un romanzo non solo per le storie che contiene, ma anche per nutrirsi delle parole, delle immagini che trasmette, dei profumi, i suoni; a coloro che cercano un romanzo da ricordare, da portarsi appresso anche dopo giorni o mesi. Lo consiglio ai lettori che desiderano riscoprire il significato di storia, che non hanno paura della paura, che sono comodi nello scomodo, che non accettano compromessi, che amano il limite solamente per poter vedere cosa c’è oltre. Ecco, I Paesi della Solitudine, è posto all’inizio di quel limite, e si apre come un abisso, e ti fagocita come se tu fossi la sua preda.

Stai scrivendo altro?

Sì. L’aspetto buffo è che sto sempre scrivendo altro. Collaboro con un altro autore e in pochi mesi saremo pronti per pubblicare (con una CE) la seconda parte di un romanzo d’amore dai contenuti piccanti. Inoltre, scrivo anche in inglese, e intendo pubblicare la mia seconda opera in lingua straniera nell’arco di un anno. Gestisco due blog, uno in italiano e l’altro in inglese, e pubblico settimanalmente almeno un articolo, dove tratto temi di spiritualità, esploro le mie relazioni passate con le donne, traduzioni e molto altro. Però, il mio principale obiettivo ora è quello di raggiungere più lettori possibili con I Paesi della Solitudine, poiché credo fermamente che sia un romanzo che vale.

Biografia dell’autore

Marcello A. Iori vive e lavora a Bournemouth (UK) dove co-gestisce una caffetteria vegana. Per anni, in Italia, si è occupato di cucina naturale. Nel 2005 pubblica il romanzo 5, edito da Firenze libri. Nel 2018 escono due nuove pubblicazioni, Il Ponte Oscuro dell’Anima (Il Seme Bianco) e la prima parte di una saga Fantasy dal titolo Terre Deus Dominus – uno Yogi, l’Apprendista e il suo Falco (Lettere Animate). Nel 2020 pubblica il saggio spirituale La Strada per il Risveglio, di cui amministra anche il blog: www.lastradaperilrisveglio.it Agosto 2021 esce I Giorni Bui della Milano Violenta, un romanzo noir pubblicato da Brè Edizioni (agosto 2021) tratto dalla sceneggiatura di Antony Piemontese. Con la stessa casa editrice, nel 2023, pubblica Noi Non rivedremo l’Alba. In Inghilterra traduce uno dei suoi romanzi in inglese. Ad agosto 2022 autopubblica The Mushroom Effect, in vendita nei maggiori store del mondo, tra cui Barnes and Noble and Waterstone. Gestisce un blog personale, ioriwriter.com, inerente a storie di vita vissuta e lettera- tura. Luglio 2023 pubblica come self-publisher La Maradona (romanzo di formazione e saga familiare).
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