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Detenuti stranieri, difficile rimandarli nel proprio Paese

Oltre il 70 per cento è in attesa di giudizio o con condanne inferiori ai cinque anni

Roma – Tra le diverse misure che vengono ciclicamente ipotizzate per ridurre la popolazione detenuta del nostro Paese, vi sarebbe anche quella di far scontare la pena detentiva nel Paese d’origine degli stranieri ristretti, ma anche soltanto dall’analisi dei numeri, emergono evidenti problematiche di difficile soluzione.

Innanzitutto, il gran numero di persone in attesa di giudizio e, in secondo luogo, la forte presenza di persone condannate per reati che comportano pene brevi sembrerebbero poco compatibili coi tempi delle eventuali procedure necessarie per il loro instradamento: nel complesso, tra imputati in attesa di giudizio e condannati a pene inferiori a cinque anni, si tratta del 75% dei 2600 circa detenuti stranieri nel Lazio e del 70% degli oltre 19.500 presenti in Italia.

Considerando che negli istituti penitenziari di tutta Italia i cittadini stranieri corrispondono al 31,5% dell’intera popolazione detenuta la possibilità di intervenire con misure che possano prevedere un loro trasferimento nei paesi d’origine potrebbe riguardare poco più del 10% dell’intera popolazione carceraria. Naturalmente, questa non è l’unica barriera. Vi sono altre significative problematiche di ordine giuridico e geopolitico che rendono davvero arduo considerare fattibile ed efficace una azione di questo genere, ma vediamo le dimensioni e alcune principali caratteristiche della popolazione detenuta straniera attraverso i numeri pubblicati periodicamente dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap).

Alla data del 31 agosto 2024 i detenuti stranieri presenti negli istituti di pena in Italia hanno raggiunto la cifra di 19.507 unità, 1.097 in più rispetto alla stessa date dello scorso anno per un incremento del 5,9%, leggermente superiore alla variazione del 5,7% di tutta la popolazione detenuta.

Chi sono gli stranieri nelle carceri del Lazio

Nel Lazio i detenuti stranieri presenti sono 2.609 corrispondenti al 37,9% della intera popolazione detenuta. Risultano in crescita rispetto a fine agosto 2023 di 285 unità e in proporzione decisamente superiore (+12,1%) a quanto si è verificato nell’insieme delle persone rinchiuse negli istituti di pena della regione (+9,2%).

Nella nostra regione quindi l’incidenza dei detenuti stranieri si conferma stabilmente superiore alla media nazionale. Il Lazio, comunque, non figura tra le regioni con le maggiori incidenze di detenuti stranieri. Le concentrazioni più elevate si riscontrano in tutte le regioni nel Nord Italia in Trentino Alto Adige (61,2%), Valle d’Aosta (60,7%) Liguria (52,9%) Veneto (51,0%), Emilia Romagna (49,5%), Friuli Venezia Giulia (47,4%) e Lombardia (45,4%).

Per quanto in particolare riguarda la nostra Regione sono piuttosto importanti i dati e le differenze che si verificano nei singoli istituti di pena. Infatti, le percentuali sono decisamente diverse e spiccano in maniera particolare le situazioni di Rieti, Regina Coeli e Civitavecchia dove i detenuti stranieri sono poco più o poco meno della metà di tutti i presenti. Un altro importante e aspetto, già sopra richiamato, riguarda la posizione giuridica e le pene da scontare degli stranieri in carcere.

Attualmente nel Lazio i detenuti stranieri in attesa di giudizio sul totale sono più di uno su tre (35,1%)% a fronte di un’incidenza di italiani, che si trovano nella stessa condizione, del 27,5%. In tutta Italia le incidenze delle persone in attesa di giudizio sono rispettivamente del 29,3% per gli stranieri e del 23,7% per gli italiani.

Oltre a presentare incidenze maggiori di detenuti in attesa di giudizio, anche i detenuti stranieri che devono scontare pene inferiori ai cinque anni sono in proporzione più elevata (nel Lazio 39% in tutta Italia 40%) rispetto agli italiani (nel Lazio 35% in tutta Italia 29%).

Sono da considerare con attenzione anche le differenze di età: l’età media dei detenuti stranieri è significativamente inferiore rispetto a quella degli italiani (31,4 vs. 42,7 in tutta Italia, 39,9 vs. 45,3 nel Lazio. Bisogna anche sottolineare che i detenuti stranieri presenti con meno di 35 anni sono il 44% in Italia e il 39% nel Lazio.

Il quadro che si viene a configurare è quello di un segmento di popolazione ristretta composto soprattutto da giovani in attesa di giudizio o con condanne relativamente lievi.

Infine, guardando alle nazionalità e alle aree di provenienza, complessivamente nel Lazio sono presenti detenuti appartenenti a 108 nazionalità diverse, ma gli appartenenti alle prime dieci più numerose costituiscono il quasi due terzi: il 65%. In tutta Italia le nazionalità presenti sono 144 e i detenuti delle prime dieci sono il 72%.

Nel Lazio i detenuti di nazionalità rumena costituiscono il 18,2% della popolazione detenuta sono invece l’11,3% a livello nazionale. Al secondo posto per numerosità i cittadini marocchini (sono il 9% sul totale nel Lazio e ma il 21,3% in tutta Italia e costituiscono la prima nazionalità per numero di presenti sull’intero insieme degli istituti penitenziari italiani). Al terzo posto i cittadini tunisini che fanno registrare una percentuale del 7,6%% nel Lazio mentre in Italia costituiscono il 10,8%

Quanto alle ripartizioni per macro area geografica di provenienza, nel Lazio i cittadini nord africani sono il 26%, mentre in Italia sono il 40%. Un altro dato interessante riguarda le percentuali di cittadini dell’Unione Europea che sommati a inglesi e nordamericani sono, nel Lazio, 618 e corrispondono al 24% degli stranieri presenti. In tutta Italia il loro numero è paria a 2.834 (il 15% degli stranieri detenuti).

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