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Giustizia Sportiva in Crisi: Le Riforme Necessarie per Proteggere Atleti e Club

L’Avvocato Francesco Mazza analizza come il sistema giuridico sportivo debba evolversi per garantire equità, trasparenza e una maggiore tutela dei diritti, tra sanzioni controverse e sfide globali.

Intervista all’Avvocato Francesco Mazza: Giustizia Sportiva e Proporzionalità delle Sanzioni – Le Sfide Attuali

Oggi abbiamo il piacere di intervistare l’Avvocato Francesco Mazza, per approfondire le problematiche che stanno mettendo sotto pressione il sistema giuridico sportivo, sia negli Stati Uniti che a livello globale. Con sempre più attenzione su casi controversi legati alla giustizia sportiva, il dibattito sulla riforma di questo sistema è più vivo che mai.

Avvocato Mazza, alcune recenti vicende hanno riacceso il dibattito sulla giustizia sportiva. Quali sono, secondo lei, le principali criticità dell’attuale sistema?

L’Avvocato Francesco Mazza

La giustizia sportiva oggi è molto più complessa rispetto al passato, principalmente a causa delle enormi implicazioni economiche. Le sanzioni disciplinari non sono più solo una questione sportiva, ma possono avere conseguenze devastanti per i club e gli atleti. Quando una squadra viene esclusa dalle competizioni internazionali, ad esempio, questo significa perdere introiti milionari. Ciò solleva dubbi sulla proporzionalità delle sanzioni e sulla trasparenza dei processi, poiché talvolta le decisioni sono prese con una discrezionalità che rischia di minare la fiducia nel sistema stesso.

La proporzionalità delle sanzioni è un tema centrale. Come si può garantire un equilibrio tra giustizia e tutela dei diritti di atleti e club?

Il principio di proporzionalità è fondamentale, e non dovrebbe mai essere trascurato. Le sanzioni devono essere efficaci, ma non punitive in modo eccessivo. Il rischio è quello di distruggere le carriere dei professionisti, quando l’obiettivo dovrebbe essere la rieducazione. Troppo spesso, sanzioni dure vengono applicate senza considerare le circostanze specifiche del caso o l’impatto che queste possono avere. Il principio deve essere quello di bilanciare le esigenze disciplinari con la protezione dei diritti degli individui.

Alcuni sostengono che la giustizia sportiva debba essere sottoposta a maggiore supervisione da parte della giustizia ordinaria. Lei cosa ne pensa?

È una questione complessa. La giustizia sportiva ha il vantaggio di essere rapida e specializzata, ma spesso manca delle garanzie tipiche della giustizia ordinaria. La possibilità di appellarsi a tribunali esterni, come il TAR in Italia, o la Corte Arbitrale dello Sport (CAS), è fondamentale per garantire un controllo su decisioni che possono avere conseguenze gravissime. Non si tratta di “invadere” l’autonomia sportiva, ma di garantire equità e trasparenza nei processi.

Recentemente, si è discusso delle “nuove frontiere della giustizia sportiva”. Quali sono le riforme più necessarie, a suo avviso?

Durante le recenti discussioni è emersa la necessità di rendere il sistema più trasparente. Le sanzioni devono essere meglio giustificate e più prevedibili. Inoltre, si parla di una riforma che tenga conto delle esigenze economiche e sociali attuali: lo sport oggi è un’industria multimiliardaria e le normative devono riflettere questa realtà. È cruciale garantire maggiore protezione per i diritti degli imputati, siano essi atleti, allenatori o dirigenti, per evitare che le sanzioni diventino strumenti di “giustizia sommaria”.

Negli Stati Uniti, ci sono simili richieste di riforma nel mondo sportivo?

Negli Stati Uniti, il sistema sportivo è meno centralizzato rispetto a quello europeo, ma non mancano le sfide. Le questioni di doping, violazioni contrattuali e diritti televisivi sono sempre più frequenti nei tribunali sportivi. Inoltre, i temi legati alla parità salariale, soprattutto nello sport femminile, stanno diventando sempre più rilevanti. Il caso della Nazionale femminile USA, che ha ottenuto il riconoscimento di un salario paritario rispetto alla squadra maschile, è un precedente importante. Anche qui, la giustizia sportiva sta evolvendo per rispondere alle nuove esigenze di trasparenza e equità.

Guardando al futuro, cosa si aspetta dalle prossime riforme nel mondo della giustizia sportiva?

Il sistema dovrà necessariamente migliorare sotto due aspetti principali. Innanzitutto, ci deve essere una maggiore indipendenza e professionalizzazione degli organi giudicanti. È necessario formare giudici sportivi con una preparazione giuridica specifica. In secondo luogo, i procedimenti devono essere riformati per garantire il pieno diritto alla difesa, consentendo anche la possibilità di ricorsi a giurisdizioni superiori quando necessario. Solo così si potranno evitare decisioni arbitrarie o eccessivamente punitive, che rischiano di compromettere la fiducia nel sistema.

Grazie, Avvocato Mazza, per aver condiviso la sua visione così chiara e articolata.

Grazie a voi per l’opportunità di discutere di temi che sono fondamentali per il futuro dello sport e della giustizia sportiva.

L’intervista con l’Avvocato Mazza ha messo in evidenza le criticità di un sistema giuridico sportivo che, sebbene necessario per garantire disciplina e correttezza, deve evolversi per rispondere meglio alle esigenze di equità e trasparenza. Le riforme in discussione potrebbero portare a un sistema più giusto e bilanciato, capace di proteggere i diritti di tutti i soggetti coinvolti, garantendo al contempo integrità nello sport.

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