L’autorevolezza è una caratteristica non comune, e che un tempo apparteneva a quasi tutti gli statisti o i componenti del Parlamento Italiano, delle amministrazioni regionali, provinciali e persino comunali. Ma anche per poter essere eletti nelle amministrazioni separate degli usi civici ove presenti, il requisito fondamentale era l’autorevolezza. Avevamo dunque della autorità civili autorevoli nel pieno senso e degni protagonisti delle più alte e rappresentative istituzioni a vario titolo. La liturgia dei partiti primarepubblica, ossia la Democrazia Cristiana e periodo del pentapartito era comunque una forma di garanzia per individuare, far eleggere e poi controllare le varie figure individuate a ricoprire determinati incarichi. Un filtro che non consentiva agli “eletti” di essere contemporaneamente controllore e controllato. Il default del sistema, avvenuto per cause di consunzione naturale di alcuni schemi, ha provocato una netta inversione di questo sistema, con un cambiamento radicale (come quello attuale che si sta vivendo) per cui gli statisti trapassati, nel vedere tanto scempio staranno continuamente girandosi ad oltranza nelle loro tombe di riposo eterno. Ora è saltata la filiera, l’avvento dei social ha condizionato la politica e le liturgie dei partiti con le loro segreterie, tessere di carta, riunioni, programmazioni, lungaggini, reprimende varie sono stati sostituiti dalla politica social. E quindi è bastata una intuizione comunicativa in tempi non sospetti, disponibilità economica rilevante per capovolgere il tutto, e con la conseguenza che le autorità del terzo millennio avanzato sono prive di autorevolezza. Un ruolo che veniva, o viene ancora per quei pochi rimasti, riconosciuto direttamente dal popolo per rispetto e valutazione obiettiva. Sono cambiati i tempi, come i politici ma sono cambiati anche gli elettori, che sono condizionati dalla legge e da una staticità politica mascherata da innovazione portata avanti dai partiti o dalle coalizioni siano esse di centrosinistra o di centrodestra che si sono susseguite ed alternate nelle gestioni delle varie legislature degli ultimi anni. L’epoca del rosatellum, doveva essere prevista prima. L’unione di intenti per fermare la patologia dell’autorità senza autorevolezza è stata tardiva e probabilmente ora segna un passo che non potrà mai più essere superato. La storia è cambiata, e sono cambiati coloro che la scrivevano. Oggi non si capisce nemmeno bene chi sia il regista, l’interprete o la comparsa. Tutti possono fare tutto, e chiunque può governare una città, e addirittura la Nazione. Sono saltati gli schemi, purtroppo per tutti però. Poichè coloro che oggi credono di poter essere beneficiari del nuovo sistema che avanza presto ne resteranno delusi. Un conto è governare, un conto contestare. E le decisioni in una nazione martoriata e spremuta come un limone o peggio ancora come una oliva per l’olio extravergine, porteranno dissenso, delusione. E’ la nuova era delle autorità senza autorevolezza, di sciacquette e di sciacquetti che sostituiscono panciuti, corpulenti e logorroici personaggi un tempo di spicco. E con il nuovo che avanza ci sarà poco da scherzare; sarà così è basta! Ai posteri le ardue sentenze.
Daniele Imperiale – Direttore di AndradeLab