Educazione dei figli, riflessioni di vita nel ruolo genitoriale del terzo millennio (di Maria Lauri)

Editoriale  di Maria Lauri* –  La domanda alla quale, da sempre, tentiamo di rispondere è:” Cos’è essenziale nell’educare un figlio?” In qualsiasi contesto nel quale si ritrovino un gruppo di genitori, spesso, ad un certo punto della conversazione, l’argomento principe diventa l’educazione dei propri figli. In quel preciso momento,  ci assale una sensazione di inadeguatezza; le argomentazioni sostenute non mi convincono perché penso che educare significhi qualcosa di più che adottare con i propri figli linee di comportamento più o meno permissive. Riflettiamo allora sul significato della parola educare, deriva dal latino “ex-ducere” che significa “tirare fuori”; quindi educare vuol dire tirar fuori da un individuo ciò che ha da sviluppare di autentico, di proprio e di vero. Come può un bambino capire cosa sia autentico o vero? Può solo guardare i suoi educatori.

Allora il nostro ruolo diventa difficile perché non siamo chiamati ad insegnare ma ad “essere autentici” e cosa ancora più difficile ad esserlo in coppia. Quando lui ci guarda , non vede solo due individui che lo guardano, gli parlano o lo comprendono, ma vede soprattutto una coppia di esseri umani che si guarda, si parla e si comprende.

Fin da piccolissimo , è perfettamente capace di percepire “la verità” del nostro rapporto, di questa si nutre e questa costituirà in parte la sua idea interiore di verità. L’educazione di un figlio è anche il riflesso della maturità di coppia, se si smette di essere persone e si diventa solo genitori, si corre il rischio che l’educazione diventi un investimento assoluto ma vuoto. Se è la coppia ad essere fallimentare ciò che genera nasce dal “Non autentico” e si abitua necessariamente a questo.

Si ha  la sensazione che uscendo dall’ambiente familiare, un individuo possieda una sola arma per riconoscere il “Non vero” e questa consiste nell’ avere esperienza di autenticità. Non ci aspettiamo che questo gli impedisca di scontrarsi e confondersi con dinamiche o persone fasulle, ma se l’autenticità è diventata parte del suo percorso personale, ne sentirà il bisogno,avrà la motivazione per ricercarla e ritrovare la strada che lo riporta a casa.

Wiston Churcill  disse “ A volte l’uomo inciampa nella verità ma nella maggior parte dei casi si rialza e continua per la sua strada” 

Non permettere che questo accada alle nostre persone, potrebbe essere il punto di partenza per imparare a far crescere piccoli uomini?

*biologa genetista

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