Trump e Jung per mesi e mesi si sono insultati e scontrati verbalmente a distanza, a seguito del programma atomico perseguito dalla Corea del nord che è riuscita a dotarsi di potentissimi ordigni bellici e di un sistema missilistico intercontinentale giunto, secondo gli esperti, allo stadio di poter portare distruzione e vittime in una larga area dell’Oriente e, persino, raggiungere gli Stati Uniti.
L’incontro tra i due è maturato a seguito di un fitto scambio di relazioni diplomatiche che hanno coinvolto anche la Cina, potente alleato di Kim, e la Corea del sud la quale ha svolto un ruolo cruciale negli ultimi mesi, al fine di allontanare il rischio di un vero e proprio confronto armato, dagli esiti catastrofici.
Il faccia a faccia tra Trump e Kim è stato preceduto, e sarà seguito, da un intenso lavoro tra i rappresentanti della Corea del Nord e funzionari statunitensi per definire una possibile intesa che renda la Penisola della Corea un’area denuclearizzata. In questo senso, almeno, è ferma la determinazione degli Stati Uniti.
Come al solito, le espressioni di Trump sono roboanti e ispirate, al momento, all’ottimismo, ma solo gli sviluppi a lunga scadenza di questo incontro ci diranno se è stata superata la fase più critica delle relazioni tra i due paesi.