Tornano i tutor per il controllo della velocità, accolto dalla Cassazione il ricorso di Autostrade per l’Italia

ROMA – La Corte di Cassazione ha ritenuto “del tutto infondati” i motivi per i quali la Corte di Appello di Roma nello scorso aprile 2018 aveva ritenuto che il sistema di controllo della velocità media, cosiddetto Tutor, violasse le norme relative alla proprietà intellettuale della società Craft e dovesse essere rimosso. Così in una nota Autostrade per l’Italia.

Si ricorda che la sentenza di Appello faceva seguito a ben 4 sentenze a favore di Autostrade per l’Italia e che il sistema Tutor era stato sviluppato e finanziato per decine di milioni di euro dalla società e affidato in comodato gratuito alla Polizia Stradale.

Il sistema, installato nelle tratte a maggior rischio di eccesso di velocità e che copriva 2500 km di autostrade, aveva permesso di ridurre l’incidentalità mortale sulle stesse tratte del 50% e unitamente ad altri interventi realizzati dalla Società aveva contribuito, dalla privatizzazione, a ridurre a meno di un quarto l’incidentalità mortale sulla rete.

ASPI in queste ore ha già riattivato le squadre per la reinstallazione del sistema, così da consentirne la messa a disposizione in tempi brevi alla Polizia Stradale al fine di potenziare i controlli già in essere sulla rete tramite l’attuale sistema SICVe-PM. Si conta infatti, in coordinamento con la Polizia Stradale stessa, di poter attivare controlli della velocità media su circa 1000 km di tratte entro i giorni del controesodo.

La sentenza della Cassazione dimostra la correttezza del comportamento di Autostrade per l’Italia e la non brevettabilità di sistemi matematici noti, facendo giustizia delle accuse rivolte alla società e riprese anche da alcune popolari trasmissioni televisive. La sentenza dimostra inoltre la determinazione di ASPI ad operare nel rispetto delle regole e a tutela della sicurezza stradale. Autostrade per l’Italia ricorda infine che la sua rete è l’unica al mondo con un sistema di controllo della velocità media diffuso e sviluppato dal gestore stesso. (Agenzia Dire – www.dire.it)

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