Il termine equinozio deriva dalle parole latine “aequus”, che significa uguale, e “nox”, cioè notte. Il 23 settembre è una data particolare, in cui, spiegano gli astrofili, “il disco del Sole resta lo stesso numero di ore al di sotto e al di sopra dell’orizzonte”. Lo stesso giorno nell’emisfero meridionale comincia, invece, la primavera. Finita l’estate le serate di settembre sono un ottimo periodo per osservare le stelle cadenti, dato che le notti iniziano ad allungarsi e il numero di meteore sporadiche, che si sommano a quelle degli sciami, raggiunge nel nostro emisfero il massimo annuale. In questo periodo il punto nello spazio verso cui la Terra si muove è più alto in cielo, e alle nostre latitudini l’atmosfera è investita da una quantità maggiore di particelle meteoriche.
Nel caos della vita quotidiana, fatta di traffico, impegni, stress e appuntamenti, concediamo a noi stessi del tempo per rimanere in silenzio, ascoltando ciò che sta cercando di emergere dentro di noi.
Il significato dell’Equinozio d’autunno per chi percorre un cammino spirituale è il periodo dell’anno in cui attiviamo il nostro nuovo ciclo di crescita. Quando diventiamo più silenziosi e riposiamo, stiamo lasciando emergere la nostra visione più ampia.
Mentre le giornate si accorciano e le notti si allungano, affrontiamo la nostra stessa oscurità interiore per preparare la nascita della luce interiore, celebrata in occasione del solstizio d’inverno.
Sediamoci, meditiamo, assaporiamo la bellezza della natura che cambia, coi suoi colori tenui e caldi, che ci accolgono verso un cammino fatto di rinascita.