Transumanesimo e le conseguenze delle nuove tecnologie

Una nuova religione, che possa puntare a superare le limitatezze che la biologia ci ha imposto, tramite delle macchine, diventando così immortali. È questa una delle definizioni più raffinata del Transumanesimo. Una linea di pensiero che arriva a sfiorare il cosiddetto Human Enhancement ovvero miglioramento umano tramite mezzi biotecnologici, con la possibilità di separare la nostra mente dalla scatola cranica ed inserirla all’interno di una macchina. Ne abbiamo parlato con Selenia Anastasi autrice del libro “Verificare di Essere Umani” della Lekton Edizioni, intervenuta lo scorso 21 Settembre 2019 all’incontro “Immaginario non Immaginario” presso Palazzo Platamone di Catania. “Il Transumanesimo è un movimento culturale tecno-progressista che riflette sulle conseguenze anche in positivo delle nuove tecnologie. Questo comporta una serie di studi e di approfondimenti anche riguardano l’antica dicotomia tra mente e corpo, con una serie di interrogativi filosofici conseguenti a tale discorso”, ha sostenuto la Dott.ssa Anastasi.  “L’uomo non dovrà temere grosse conseguenze. Oggi abbiamo parlato del mondo del lavoro, in effetti i dati dimostrano che non è vero che il lavoro andrà perduto. Il lavoro andrà riconfigurato, quindi ci sarà una riconfigurazione della figura del tecnico fino ad arrivare al funzionario amministrativo. Chiaramente si dovranno integrare una serie di conoscenze digitali che non abbiamo”. “I transumanisti” ha poi continuato la Dott.ssa Anastasi “non sono dei pazzi, c’è gente che studia nelle migliori università del mondo. Non è un coacervo di matti che vogliono snaturalizzare l’uomo. Ed io ho voluto spiegare anche gli aspetti positivi di questo movimento.” La società quindi è già cambiata, e con essa cambiano il linguaggio, i mezzi e i modi in cui percepiamo le cose.

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