Casaleggio spiega che “l’Associazione Rousseau è da sempre in prima linea per difendere i diritti che possono essere esercitati attraverso Internet e per questo motivo ha sostenuto questa iniziativa presso l’Onu propedeutica alla presentazione di una risoluzione a difesa dei diritti di cittadinanza digitale. La risoluzione intende promuovere un percorso di riconoscimento nella comunità internazionale di questi diritti. Il riferimento è, solo per fare alcuni esempi, al diritto all’accesso a Internet come pre-requisito di ogni altro diritto o al diritto all’uso di piattaforme online di democrazia partecipativa, come irrinunciabile requisito per l’effettività del diritto alla partecipazione degli uomini al governo del Paese già riconosciuto dall’articolo 21 della dichiarazione dei diritti dell’uomo. Ma anche ai diritti all’educazione digitale e all’identità digitale”.
Poi precisa che parlera’ “in qualità di presidente dell’Associazione Rousseau. In Italia non siamo mai troppo bravi a promuovere le iniziative di ‘casa nostra’ ma all’estero il progetto Rousseau è diventato un case study in diversi Paesi e ci guardano con grande interesse, dovremmo esserne orgogliosi”.
E puntualizza: “L’evento è stato organizzato e promosso dal governo italiano, attraverso la Rappresentanza Permanente italiana alle Nazioni Unite. Finalmente l’Italia guarda al futuro. Naturalmente non viaggerò con la delegazione del governo e le mie spese le gestirò in autonomia. Per altro sono già negli Stati Uniti da ieri per lavoro”.
“Capisco che ora siamo al governo insieme, ma proprio per questo dobbiamo dirci la verità: che il Governo italiano organizzi la presenza di Casaleggio all’Onu per promuovere la sua associazione non è normale. A proposito di conflitto d’interessi”. Lo scrive su twitter il deputato Pd Matteo Orfini.
“Leggo di una proposta Casaleggio all’ONU. A nome, nientemeno dell’esecutivo italiano. Quale? Quello di prima? Quello di adesso? E il governo? Russo’? Sveglia”. Lo scrive su twitter il deputato Pd Filippo Sensi. (www.dire.it)