Formello (Roma) – Si è conclusa ieri la tre giorni di dibattiti fra istituzioni, amministratori locali e professionisti che si è tenuta a Formello, nella splendida cornice di Palazzo Chigi. Tanti i temi affrontati per incentivare la partecipazione alla vita pubblica: “La sanità digitale: applicazioni e prospettive”, “Sociale: specialmente abili”, “Impresa, sviluppo e innovazione”, “Il ruolo del Microcredito in Italia”, “Carcere ed editoria: giornalismo sociale”, “L’importanza dell’audiovisivo per la cultura e il territorio”, “Lo sport contro il disagio giovanile” che ha visto la partecipazione di giornalisti, medici di caratura internazionale, personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport. Il Presidente della commissione affari costituzionali del parlamento europeo, Antonio Tajani ha incontrato i sindaci del territorio, per parlare di “L’Europa risorsa per le comunità locali”.
L’ospite più atteso è stato il Colonnello Sergio De Caprio, Capitano Ultimo, accolto da applausi scroscianti al suo ingresso nel chiostro di Palazzo Chigi. Ultimo, intervistato da Daniele Di Mario de Il Tempo, ha parlato di
“Sicurezza partecipata e legalità”: un intervento pieno di enfasi e passione con il quale ha ribadito l’importanza della comunità per risolvere le problematiche attuali, ricordando come gli italiani siano un popolo pieno di talento che è sempre partito dal basso, dai ceti più umili per costruire una civiltà invidiata in tutto il mondo.
” Questo talento lo dobbiamo rimettere in discussione con i più piccoli perché, come i ragazzi del ’99, sono loro che ci salveranno!” ha proseguito Ultimo, ricordando poi come i Carabinieri pratichino da sempre l’uguaglianza, ossia il dividere ciò che si ha, e la fratellanza, ovvero occuparsi anche di chi è contrario al nostro pensiero, e come questi siano principi fondamentali di una comunità.
“Ci sono poi sovrastrutture che dobbiamo rispettare anche quando prevaricano o abbandonano i giovani, i poveri ed i malati, o come nel caso del giudice Falcone o del Generale Dalla Chiesa. Certo non devono abusare perché se abusano diventano criminali ed io li tratto come tali!”
Lui, braccato e perseguitato, che di criminali ne ha combattuti in tanti anni, insieme ai suoi “Carabinieri straccioni“, gli “ultimi”, come ama definirli, ma valorosi uomini che lo seguono da sempre, continua a donarsi per gli ultimi, per quella stessa comunità che gli è sempre stata accanto anche nei momenti più duri, in quell’oasi di pace che ha costruito nella Tenuta della Mistica con i volontari dell’Associazione che porta il suo nome, per l’uguaglianza e la fratellanza.
“Più ci allontaniamo da questi principi, più si creano meccanismi di sopraffazione, imbroglio e illegalità, che sfociano immancabilmente nella criminalità” ha detto chiudendo l’incontro tra la commozione e gli applausi dei presenti.
Alessandra D’Andrea